Morte del piccolo Davide, lo zio: “Un bimbo tanto atteso”. Non ancora fissato il funerale
Dovrà farsi un gran coraggio, papà Michele, per rientrare in casa e mettere mano a tutti quelle foto e giocattoli sparsi per la casa, che parlano così tanto del suo piccolo Davide. Dovrà farlo, se vorrà rendere meno duro il ritorno a casa dall’ospedale di sua moglie Loredana, per cercare di contenere l’onda di dolore che la travolgerà quando rientrerà nell’appartamento a Thiene in via San Giovanni Battista, nel quartiere dei Cappuccini, da cui erano usciti tutti e tre quel sabato 7 novembre e nel quale il piccolo Davide non farà più ritorno.
Al momento, i genitori di Davide Torresan, il piccolo di solo due anni morto dopo il frontale con un furgoncino sulla superstrada Nuova Gasparona a Colceresa sono ancora ricoverati in ospedale a Vicenza. Michele Torresan, operaio di 46 anni, ha riportato ferite più lievi della moglie Loredana Ciaco, 47 anni, originaria di Castellamare di Stabia, in provincia di Napoli. Michele tornerà a casa fra pochi giorni, Loredana invece ha riportato fratture più impegnative e prima di rimettersi in piedi dovranno passare almeno due mesi. I parenti stanno facendo la spola dalla Campania per starle vicino in questi momenti così tragici.
Il primo fra i parenti di Loredana a correre in ospedale quel maledetto sabato sera, è stato il fratello minore Francesco, maresciallo dei carabinieri e comandante della stazione di Gandino, nell’alta bergamasca: da lì a Vicenza son due ore di strada. In questi giorni è stato a fianco della sorella, occupandosi anche di tutte le incombenze pratiche che un dramma del genere purtroppo prevede. “Loredana per me è come una mamma: avendo dieci anni più di me, mi ha cresciuto e sono quello che ora le abita più vicino, tutti i nostri parenti infatti abitano giù nel napoletano”.
Loredana è devastata dal dolore. Insieme a Michele – quando il loro bambino si è spento dopo cinque giorni di agonia – avevano dato l’ok per l’espianto degli organi, che avrebbero potuto significare nuova vita per quattro bambini, ma la Procura ha bloccato la procedura perché avrebbe potuto inficiare l’autopsia necessaria ai fini dell’inchiesta giudiziaria, vanificando l’operato delle equipe che erano pronte per l’espianto. “Adesso – racconta lo zio stiamo attendendo che il giudice dia l’ok alla sepoltura del piccolo, ma vogliamo attendere anche alcuni accertamenti radiologici, per capire se e come mia sorella potrà essere presente al funerale. Al momento, non può nemmeno stare seduta ma ovviamente vorrebbe essere presente”.
Francesco Ciaco era molto legato al piccolo Davide. “Ero il suo padrino di battesimo, per me era un nipote speciale, anche perché sapevo quanto Loredana e Michele avevano cercato questa gravidanza. E’ stato un bimbo molto desiderato ed è difficilissimo per tutti accettare che non ci sarà più”. Capelli biondissimi e grandi occhi scuri, Davide – racconta lo zio – era un bimbo molto vivace che frequentava l’asilo nido Arcobaleno di Thiene. “Quando sono entrato a vederlo in terapia intensiva – spiega al telefono lo zio – i medici mi hanno spiegato la situazione: ho avuto chiaro che non c’erano speranze: è rimasto in arresto cardiaco per mezz’ora e ha riportato anche una lesione al collo. Loredana e Michele però hanno continuato a sperare fino alla fine in un miracolo. Il personale dell’ospedale si è messo a nostra disposizione per qualsiasi necessità e di questo siamo tutti davvero molto grati. Ci tengo molto a ringraziare di cuore anche tutte le persone che si sono strette attorno a mia sorella e a mio cognato in questi giorni: amici, colleghi di lavoro. In momenti così tragici sentire il calore delle persone intorno è fondamentale”.
Sul fronte giudiziario, è stato svolto lunedì sul corpicino del piccolo l’esame autoptico, al quale hanno assistito i legali di entrambe le parti in causa: la famiglia Torresan e Massimo Galiazzo, il 46enne padovano che era alla guida del Fiat Doblò che ha invaso la corsia di marcia dalla quale stava sopraggiungendo l’utilitaria con a bordo la famiglia thienese. Galiazzo è ora indagato dalla procura per omicidio stradale. Vicinanza alla famiglia è stata espressa anche dal sindaco di Thiene, Giovanni Casarotto, che è intenzionato a proclamare il lutto cittadino per il giorno del funerale.