Cacciatore di selezione abbatte capriolo maschio, Lac annuncia: “Saremo parte civile”

(foto cacciapassione.com)

A distanza di più di un mese, si rinfocola la polemica sull’uccisione di un capriolo avvenuta a fine novembre a Posina durante una battuta di caccia di selezione. Era il 29 novembre quando un cacciatore di selezione scledense del comprensorio alpino di Posina venne fermato con un esemplare di capriolo che non avrebbe potuto abbattere e quindi denunciato dalle guardie provinciali. Il cacciatore, infatti, era autorizzato per l’abbattimento di una femmina ma era stato fermato con dentro l’auto un capriolo maschio che non avrebbe potuto uccidere.

Sul fatto interviene ora la sezione vicentina della Lega per l’Abolizione della caccia, che parla di “caccia di selezione al contrario” e di “un errore macroscopico” visto che le cui differenze tra i due sessi “sono visibili anche da chi non ha molta esperienza nella caccia di selezione”.

“Ad aggravare la situazione – continua la Lac – c’è il fatto che l’animale sarebbe stato caricato nell’auto di uno dei due cacciatori senza rispettare minimamente le necessarie procedure previste nei casi in cui ci sia un errore nell’abbattimento. Ci si chiede cosa ne sarebbe stato di quel capriolo se una pattuglia della Polizia Provinciale non fosse intervenuta tempestivamente ad assicurare il rispetto delle leggi. Forse lo avremmo ritrovato in qualche trattoria come piatto tipico….”.

“Inoltre – continua la Lac nel suo comunicato – il cacciatore era coadiuvato da un’altra persona detto ‘accompagnatore’, che ha la funzione  e l’obbligo di assicurare la correttezza dell’abbattimento e nel caso consigliare al cacciatore quali capi rispettano le condizioni imposte. Imperdonabile e preoccupante quindi il fatto che l’accompagnatore, persona molto nota fra gli stessi cacciatori poiché riveste una carica a livello locale, seppur con esperienza trentennale abbia indicato un capo da abbattere che nulla aveva a che fare con quello autorizzato. Rappresentativa la nota che gli stessi cacciatori hanno aggiunto nella scheda di uscita, precisando che si è trattato di ‘un errore di valutazione’, come a voler minimizzare la cosa. Vige, infatti, la regola generale che impone a tutti i cacciatori di essere certi della specie da abbattere prima di premere il grilletto, altrimenti vi debbono rinunciare se vi è anche il solo minimo dubbio. Alla Magistratura e alla Polizia Provinciale spetterà valutare i reati eventualmente commessi e i provvedimenti previsti dallo Statuto del Comprensorio Alpino n°2, mentre l’Associazione Lega per l’Abolizione della caccia sez. di Vicenza è pronta a costituirsi parte civile nell’eventuale processo o nel caso sia emesso un decreto penale di condanna”.