Preghiera islamica separata, la comunità bengalese: “Nessuna discriminazione, solo protezione”

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Interviene anche la comunità bengalese thienese, al centro della polemica innescata dal deputato della Lega Erik Pretto, in merito alla vicenda della preghiera comunitaria islamica delle donne, relegate dietro un telone, nel parco di Villa Fabris a a Thiene. Ecco il comunicato integrale. A rispondere è Sultan Sarkar, presidente dell’Associazione Bangladesh per la Pace.

Con sconcerto ho appreso delle parole del Deputato Pretto sulla preghiera di Eid svoltasi a Villa Fabris. È importante chiarire che, nella religione islamica, le donne godono di libertà nelle loro scelte e occupano una posizione di rispetto e dignità. La decisione delle donne di pregare in un luogo coperto durante l’occasione di Eid è una scelta consapevole che mira alla loro protezione e al loro benessere, non ha nulla a che fare con l’idea di nasconderle o renderle succubi agli uomini. Senza un posto coperto, le donne stesse non avrebbero partecipato alla preghiera tenuta in Villa Fabris, dimostrando come queste misure siano adottate per facilitare e rispettare la loro partecipazione attiva.

L’Islam enfatizza la protezione delle donne, sottolineando che devono essere trattate con rispetto e onore. Inoltre, ogni religione ha le proprie istituzioni e regole su come praticare la fede. Il fatto che le donne preghino dietro agli uomini non è un segno di inferiorità, ma una disposizione pratica che ha radici nelle tradizioni e negli insegnamenti del Corano. Questo arrangiamento durante la preghiera non implica che le donne siano di secondo rango; al contrario, riflette l’importanza della modestia e del rispetto reciprocoÈ fondamentale comprendere che il ruolo delle donne nell’Islam è definito da un equilibrio di diritti e doveri, e che la protezione delle donne è un principio cardine della fede islamica.

Dopo la preghiera, donne, uomini e bambini hanno celebrato la festività insieme senza alcun tipo di divario, dimostrando unione e rispetto reciproco. Storicamente, le donne musulmane hanno avuto ruoli significativi e rispettati all’interno della società. Ad esempio, Khadija, la prima moglie del Profeta Muhammad, era una donna d’affari di successo e una figura influente. Aisha, un’altra delle sue mogli, è stata una delle più importanti erudite e insegnanti dell’Islam. Questi esempi storici mostrano che le donne hanno sempre avuto un ruolo attivo e rispettato nella comunità islamica.

Prima di divulgare informazioni sulle pratiche islamiche, è essenziale informarsi adeguatamente e comprendere il contesto culturale e religioso per evitare malintesi e rappresentazioni errate. Se si vuole parlare di cultura italiana e dei fondamenti su cui si basa, è importante ricordare che essa si fonda anche sulla libertà di professare i propri ideali e sul rispetto per l’altro”.

Preghiera musulmana all’aperto in Villa Fabris. Pretto: “Donne in un recinto”. Michelusi: “Nessuna violazione”