Privatizzazione dell’aeroporto: non passa l’emendamento Sbrollini. Michelusi arrabbiato con i politici vicentini
“Deluso” e “arrabbiato”: sono questi i due sentimenti che senza peli sulla lunga il sindaco di Thiene Giampi Michelusi rivolge a quasi tutti i rappresentanti politici vicentini: “Pochi ci hanno ascoltato, pochissime sono state le promesse mantenute”.
Il primo cittadino di Thiene fa riferimento a quel “gioiellino” a livello nazionale che è l’Aeroporto Arturo Ferrarin, che da qualche anno rischia la privatizzazione per colpa della Legge Madia e che nessun politico vicentino – fatta eccezione ora per la senatrice Daniela Sbrollini (Italia Viva) e nella scorsa legislatura la leghista Silvia Covolo – a Roma si è preoccupato di salvaguardare.
Stiamo parlando di una società che produce 60-70 mila euro di utili ogni anno, sempre reinvestiti, perché il Comune non ha mai visto l’aeroporto come un’attività su cui far cassa, ma ne ha chiesto sempre l’autonomia finanziaria. E se si arriverà alla privatizzazione (ormai è questione di giorni, si deciderà tutto entro fine mese), il rischio è che con una aumento delle tariffe per fare “business”, le 12 associazioni che gravitano attorno alla pista di Rozzampia si vedano costrette ad andare altrove.
La bocciatura dell’emendamento
L’ultima doccia fredda per Thiene è stata la bocciatura dell’emendamento presentato dalla senatrice Daniela Sbrollini e che mirava ad ottenere il rinvio di un anno dell’obbligo di dismissione delle partecipazioni pubbliche detenute in società che, pur non soddisfacendo i requisiti per essere mantenute secondo i criteri dettati dall’articolo 24 del Testo Unico sulle Società Partecipate, avessero prodotto un risultato medio in utile nel triennio 2018-2020. Un emendamento saltato, nonostante il voto favorevole e trasversale in Commissione Bilancio del Senato, per la bocciatura pronunciata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, che ha messo fine alla sospensione approvata lo scorso anno dal Governo Draghi. Una norma che doveva essere inserita nel “mille proroghe” e che quindi domani vedrà il suo momento decisivo in aula.
Nella norma della riforma Madia ricade anche la struttura aeroportuale cittadina, che ha un bilancio in attivo e con potenzialità importanti, punto di riferimento tra le strutture di questa tipologia anche a livello nazionale per l’attività che vi svolge e che ha ricadute positive sull’economia e sul turismo.
“In questi ultimi anni sono innumerevoli i miei appelli, sia come assessore con delega all’Aeroporto sia, più recentemente, come sindaco, a chi deve rappresentarci a Roma perché si metta in atto un’azione congiunta trasversale mirata a salvare dalla privatizzazione decine e decine di società partecipate sane e, in primis e per quanto ci compete, quel gioiellino che è l’Aeroporto di Thiene – dichiara con amarezza Michelusi -. Da tempo, infatti, abbiamo chiesto ai politici locali di chiedere al governo una modifica normativa e in particolare che venga abbassato il limite del fatturato da un milione a 500 mila euro. Purtroppo, nonostante le rassicurazioni ricevute, oggi ci troviamo con una bocciatura incomprensibile da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’emendamento presentato dalla senatrice Sbrollini, che ringrazio sentitamente per avere preso a cuore concretamente la situazione del ‘Ferrarin’. Esprimo delusione e rammarico per un esito che avrebbe potuto essere molto diverso se i nostri parlamentari avessero scelto di sostenere concordemente un’esigenza sentita e radicata del territorio”.
Pierantonio Zanettin (FI), Mara Bizzotto, Erika Stefani (entrambe della Lega), Barbara Guidolin (5 Stelle): sono questi i Senatori della Repubblica che nonostante gli appelli sui media, Michelusi dice di non aver mai sentito, ma lo stesso potrebbe dire dei loro colleghi vicentini alla Camera dei Deputati.
“Con la bocciatura dell’emendamento segnalato a mia firma sulla dismissione delle aziende partecipate il governo dimostra una sconfortante miopia – commenta Daniela Sbrollini, senatrice di Azione-Italia Viva, a proposito del Milleproroghe -. La nostra proposta di modifica intendeva rinviare l’obbligo di dismettere le partecipate nei casi in cui l’azienda avesse conseguito un utile nell’ultimo triennio. L’idea era quella di non privare lo Stato delle entrate garantite dalle aziende virtuose. Tra queste c’è l’aeroporto di Thiene. La proroga avrebbe consentito di valorizzarlo ulteriormente prima di decidere se rinunciare a esso o meno. Il governo ha invece deciso di vendere subito la struttura di Thiene come tutte le altre aziende efficienti. In questo modo – conclude la Sbrollini – otterrà delle entrate immediate dalla vendita ma perderà tutti i possibili utili futuri. Si tratta di una decisione del tutto priva di buon senso per la sua totale miopia economica».
“Sono allibito: si vuole dismettere qualcosa che funziona. L’Aeroporto è in attivo e dà lavoro e servizi al territorio – dichiara Giovanni Gasparotto, presidente della società aeroportuale di Thiene –. Privatizzare la struttura significa che gli utili non saranno più interamente reinvestiti nella società, come avviene invece ora, nonché aprire alla concreta possibilità di un aumento delle tariffe che renderebbe non più sostenibile il permanere di molte delle attività operanti al ‘Ferrarin’ “.
L’ultima chance è che il Governo (e il Ministero) si rendano conto della gaffe e facciano proprio l’emendamento bocciato. Per questo Sbrollini presenterà domani un ordine del giorno in aula e si vedrà come voteranno le forze politiche e i parlamentari vicentini in particolare.
La riforma Madia
Il Testo Unico Società Partecipate (la cosiddetta “legge Madia”), del 2016, poneva un capo agli enti locali di redigere un piano sull’assetto societario e se il fatturato delle partecipate risultava inferiore a un milione di euro, prevedeva l’obbligo della sua alienazione. Negli anni successivi sono state poi previste delle proroghe e una modifica all’importo di riferimento: non più un milione di fatturato ma all’utile, questo a tutela del patrimonio e delle quote societarie. L’ultima di queste proroghe è scaduta col 2022.
“La legge è scritta male, e infatti si pensava che le proroghe potessero portare anche a una sua revisione – spiega l’avvocata Antonella Alvisi. L’emendamento Sbrollini o non è stato letto dal Mef che l’ha rigettato dopo l’approvazione in commissione, o è stato letto male o interpretato male” spiega l’avvocata Antonella Alvisi.
“E’ una norma senza capo nè coda – conclude Michelusi -. Mi meraviglio che il Mef sia contrario all’ordine del giorno approvato in commissione bilancio. Si parla tanto di autonomia, ma poi non si pratica. Come sindaco, a chi mi devo rivolgere se chi mi dovrebbe rappresentare a Roma non lo fa?”.