Ristorante e laboratorio di taglia & cuci con personale irregolare. Denunce e 20 mila euro di sanzioni
Nella “costellazione” di attività produttive e commerciali che non rispettano le norme sul lavoro nell’Altovicentino si aggiungono dai giorni scorsi un laboratorio di confezioni di Zugliano e un locale di ristorazione di Thiene. Luoghi noti dove la Guardia di Finanza (Tenenza di Thiene) insieme al personale dell’Ispettorato del Lavoro ha portato a termine sopralluoghi che hanno fatto emergere quattro posizioni lavorative “in nero“.
In entrambi i casi, si tratta di imprese gestite da figure di nazionalità cinese. Le verifiche rientravano nei controlli ordinari mirati a fare osservare le regole in tema di sicurezza del lavoro e di tutela dei diritti dei collaboratoti impiegati come dipendenti. Nel complesso, le sanzioni comminate ai titolari del laboratorio superano gli 8 mila euro, con due diverse denunce, oltre alle sospensive.
Più in dettaglio, a Zugliano nell’impresa attiva nel confezionamento di capi di vestiario una donna di origini a nazionalità della Cina è stata trovata all’opera senza averne titolo, vista l’inosservanza della preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. In questo caso la sanzione ammonta a 4.805 euro, con inoltre la sospensione dell’attività produttiva. Approfondimenti successivi su identità e provenienza della donna asiatica occupata hanno evidenziato la sua posizione irregolare in Italia, e l’ordine di espulsione coatto dai confini nazionali già spiccato nei suoi confronti.
Inevitabile la denuncia visto lo status di soggetto clandestino. Così come la notifica di un atto giudiziario nei confronti anche del datore di lavoro, per aver tratto vantaggio dalla condizione di illegalità della connazionale. Egli rischia fino a 4 anni di reclusione e 15 mila euro di multa. L’Ispettorato del lavoro ha anche contestato violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, rinvenute nel laboratorio, per un importo di poco meno di 3.500 euro.
Per quanto riguarda il ristorante etnico di Thiene, si aggirano sui 12 mila euro i “salassi” da corrispondere allo Stato, dopo l’intervento congiunto delle Fiamme Gialle thienesi e degli ispettori. Tre le figure impiegate senza alcun rapporto di lavoro dimostrabile, con diverse mansioni svolte tra sala e cucina. Nella fattispecie l’Ispettorato del Lavoro di Vicenza ha proceduto a inoltrare subito la richiesta di un secondo decreto di sospensione per l’attività produttiva contestando violazioni con applicazione di sanzioni per un importo minimo pari a 8.350 euro , oltre a contestare violazioni in materia di salute e sicurezza rinvenute nel ristorante, per un importo ulteriore pari a 3.417 euro.