‘Dipendenti’ in sei bar, un centro massaggi e un laboratorio di confezioni: tutti in nero
Ancora lavoro sommerso e altre violazioni plurime di norme riscontrate di recente dalle Fiamme Gialle nel Vicentino. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno individuato due lavoratori impiegati “in nero” a Villaverla e Sarcedo, in due distinte attività gestite da persone di nazionalità straniera. In entrambi i casi, come è stato appurato in sede di ispezione, non erano state inviate le preventive comunicazioni obbligatorie di instaurazione del rapporto di lavoro.
Si tratta di un laboratorio per confezioni di abbigliamento e di un centro massaggi a a cui fanno capo distinti cittadini cinesi: tutti e due denunciati oltre che resi oggetto di sanzioni amministrative.
Presso il centro massaggi di Sarcedo è stata rilevata la presenza di una lavoratrice in nero oltre a gravi lacune violazioni delle norme in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro. Lo stesso vale, peraltro, per l’attività sita a Villaverla, sempre nell’Altovicentino. In entrambi i casi sono stati contestualmente notificati provvedimenti di sospensione delle relative attività produttive.
Poco distante a Sandrigo, nel giorno della festa della donna, una giovane è stata trovata impiegata anche qui senza regolare rapporto di lavoro, con la conseguente segnalazione all’ispettorato del lavoro e la proposta di sospensione. Istanza poi revocata a seguito della regolarizzazione della lavoratrice. Ma è solo uno dei risultati ottenuti dai sopralluoghi che nelle ultime settimane hanno interessato più località della provincia, in altri esercizi pubblici.
Il riferimento è a cinque bar di Thiene, Carrè, Caltrano, Sarcedo e Lugo – in nessun caso il Comando di GdF ha inteso comunicare la denominazione per il momento, tutti gestiti da persone con provenienza e nazionalità cinese. Infine, anche il contrasto al gioco d’azzardo irregolare ha portato a sanzioni, trovando 7 apparecchi videoludici a disposizione dei clienti ai pulsanti negli orari non consentiti dalla Legge Regionale. In tutto, sono state comminate multe per 13.500 euro.