Discarica ex Corsea, ok al progetto di fattibilità. Ora servono 5 milioni per la messa in sicurezza
La cava inerte per rifiuti speciali ex Rsau sita in località Quartieri a Sarcedo sarà finalmente messa in sicurezza, dopo anni in cui versa in uno stato di abbandono avanzato che stava ora mettendo a serio rischio la salubrità della falda del sottosuolo. Falda collegata alle risorgive di Novoledo da cui viene incanalata acqua (potabile) utilizzata nelle reti idriche di parte delle province di Vicenza e Padova. Meglio nota come discarica Corsea, con accesso da via Molle a Sud della cittadina dell’Altovicentino, la struttura voluta negli anni ’80 da un consorzio di 160 aziende legate a Confindustria è stata di fatto definitivamente dismessa dal 2015.
L’effettivo abbandono ha provocato molteplici problemi abbinati a rischi di inquinamento per l’ambiente: dal percolato liquido “sversato” nel sottosuolo al cedimento delle sponde. L’azione congiunta del Comune di Sarcedo e della Provincia di Vicenza ha portato a fine gennaio 2023 all’attesa firma di un progetto di fattibilità che prevede la sistemazione (in termini tecnici si parla di “ribaulatura”) del capping sommitale, la messa in sicurezza e la stabilizzazione della scarpata Sud della discarica e la risistemazione degli impianti di trattamento di biogas e percolato appunto.
Per portare a termine la serie di interventi previsti nel documento progettuale approvato – è stata una delle ultime “firme” di Rucco in scadenza di mandato alla guida dell’ente Provincia – è prevista una spesa di 5 milioni di euro. “E’ un grande passo in avanti – esordisce Luca Cortese sindaco locale – dal momento che fino ad oggi non si era riusciti a produrre un piano per la sistemazione definitiva. Con questa progettualità, che non prevede l’utilizzo di rifiuti, siamo pronti per ricercare i fondi necessari che serviranno. Siamo a metà strada ma fiduciosi di ricercare tra gli enti pubblici chi ci possa aiutare a concretizzare l’importante intervento. Dovrà essere un lavoro di concerto tra enti sovracomunali, visto che la discarica non riguarda solo il territorio e i cittadini di Sarcedo, ma diventa strategico e vantaggioso per tutti poter supportarci nella realizzazione del progetto. Finora il percorso è sempre stato in salita ma l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente è sempre stata prioritaria da parte di tutti gli enti interessati”.
Andando a ritroso negli anni, la discarica di rifiuti speciali assimilabili ad urbani (ex Rsau) del Consorzio Corsea era stata approvata dalla Regione Veneto il 27 marzo 1990 con l’avvallo al primo progetto, per subire varie modifiche tra ampliamenti, modifiche e cambi di gestione. Più indietro, e precisamente all’estate del 1982, la prima autorizzazione formale con la delibera (n°4042) di giunta regionale. Del 2009 la notizia della definitiva chiusura della cava e dell’attivazione pressoché automatica di quella che viene chiamata come fase “post operativa” (Piano Pgpo) e in seguito di un piano di sorveglianza e controllo (Psc). Nel frattempo, nel 2015 il Corsea nel 2015 andava in procedura di fallimento, lasciando il sito senza un gestore.
A prendersi carico della spinosa “faccenda”, a tutela dei residenti e dell’ambiente è stata l’amministrazione comunale anche se poi è divenuto evidente come la questione assumesse una rilevanza sovracomunale, in ragione della falda acquifera. “In 8 anni ci sono stati diversi incontri e momenti dedicati – aggiunge Cortese illustrando le novità recenti – in cui ho partecipato al fine di formulare una soluzione all’abbandono della discarica, anche alla presenza del Prefetto e dell’Assessore regionale all’Ambiente. Il sito, attualmente in post mortem, a causa della sua collocazione, ha avuto, nel corso degli anni, dei cedimenti della scarpata a sud con lo sversamento in superficie di percolato che avrebbe potuto inquinare il sottosuolo”. Dal 201, la Provincia di Vicenza ha dato supporto nella gestione delle criticità attraverso l’utilizzo delle fideiussioni recuperate dal Consorzio e con fondi propri. Nel 2017 in accordo con il Comune ha effettuato interventi per una messa in sicurezza parziale, con impermeabilizzazione della scarpata, sistemazione della rete delle acque di ruscellamento e il nuovo impianto di trattamento del percolato. Infine, nel 2021, la Provincia ha autorizzato il proprietario della cava adiacente lla realizzazione di un intervento allo scopo di sostenere la scarpata a sud.