Tre vicentini salvano la vita a un militare Usa in alto mare. Era caduto dal gommone
Missione di salvataggio improvvisata per un gruppo di vicentini in vacanza a Bibione nel week end. Nel pomeriggio di ieri, in quattro e a bordo di un pedalò, si stavano dirigendo “al largo” spensierati quando scorgevano una persona galleggiare a pelo d’acqua grazie ad un giubbino salvagente. Parecchio distante dalla riva. Si trattava di un militare americano di stanza ad Aviano che, secondo quanto riferito dai protagonisti, a un cenno di saluto non avrebbe risposto facendo insospettire gli occupanti del mezzo acquatico, tre vicentini (provenienti da Thiene e Malo) e un amico originario di Bergamo, ex studenti universitari ritrovatisi per una “reunion” a quindici anni dalla laurea.
Una volta avvicinatosi all’uomo in palese difficoltà tra i flutti e soprattutto sotto il sole cocente – di età apparente tra i 20 e i 25 anni – i quattro uomini si sono accorti subito dello stato di semincoscienza dello straniero. A fatica proferiva qualche parola biascicata in inglese, esausto dopo aver ingoiato – a suo dire – troppa acqua dopo esser scivolato fuori da un gommone (che sarebbe stato trainato da un motoscafo) con alcuni amici, che nel frattempo lo stavano cercando in spiaggia, convinti fosse rientrato senza problemi a nuoto sulla battigia.
Il giovane americano è stato issato a fatica sul pedalò, con rientro immediato al punto di raccolta sulla sponda e la richiesta di Sos al personale di salvataggio, subito accorso. Sul posto è arrivato in pochi minuti il medico di turno sul litorale veneziano che ha preso in carico il giovane (nato nel Kentucky), prestandogli le prime cure. Una volta rinvenuto e riacquisita una minima parvenza di lucidità, avrebbe raccontato ai soccorritori di essere rimasto “a mollo” per quasi un’ora, senza un briciolo di forza, dopo aver mosso poche bracciate verso riva. Probabilmente colto da un colpo di sole unito alla stanchezza e all’acqua salata ingoiata, che rischiavano di rivelarsi un mix potenzialmente letale. Buon per lui il passaggio della brigata in pedalò e l’intuizione di uno dei vicentini.
Nel frattempo, sulla terra ferma, sono spuntati tre amici statunitensi del malcapitato, attirati dal trambusto sulla riva, che hanno spiegato gli antefatti al bagnino e al personale sanitario ringraziando poi i “salvatori”. Un quartetto di quarantenni cimentatisi, per un giorno, in una sorta di missione da baywatch navigati, probabilmente salvando una vita seriamente in pericolo.