L’acqua è torbida e il paese…vuole vederci chiaro. Sartori: “Già chiesto incontro a Viacqua”
Ci sono voluti quasi tre anni, ma alla fine anche i dubbi di chi non voleva apparire polemico innescando un caso più grande del dovuto, si è arreso di fronte alla necessità di vederci chiaro. Come l’acqua. Anzi, meglio dell’acqua. Già, perché a Valdastico da tempo, l’acqua che esce dai rubinetti sarebbe tutt’altro che limpida e spesso con un retrogusto un po’ sgradevole, al punto che molti residenti, si sono convinti a chiedere spiegazioni.
E così, con uno scritto di poche parole, i promotori dell’iniziativa per avere notizie sull’acqua erogata nelle case di Valdastico, hanno raccolto oltre 330 firme – 331 quelle depositate in Comune, ma la raccolta starebbe continuando – convinti che il tema non sia tanto quello della rispondenza ai valori minimi di legge – alcune analisi eseguite non avrebbero rilevato valori non idonei – quanto più quello di un’acqua buona e salutare della quale non doversi minimamente preoccupare: “Dalle segnalazioni condivise nelle varie zone del paese – spiegano i referenti Eddi Pertile e Gino Sartori – l’acqua appare un po’ torbida, a volte con uno strano sapore. Nei periodi estivi inoltre, esce quasi calda al punto che la dobbiamo mettere in frigorifero, cosa per noi più unica che rara”.
E se – va precisato – nessuno ha mai presentato malesseri o sintomi di sorta – sono tanti comunque quelli che nel paese dell’alto vicentino si interrogano, confortati dal fatto che Viacqua garantisce un continuo monitoraggio della rete, ma al tempo stesso inevitabilmente turbati da queste circostanze così anomale per un comune dove le acque delle fonti scendono a valle sempre limpide e fresche: “Raccolgo doverosamente l’appello dei miei concittadini – spiega il sindaco Claudio Sartori – conscio che un problema c’è e che solo un confronto con Viacqua, già da me interpellata, potrà fugare le perplessità e fornire le rassicurazioni del caso. Del resto, a differenza dei tempi in cui il comune aveva il proprio “fontanaro” che conosceva casa per casa da dove veniva servita e dove era allacciata, oggi questi dati noi non li abbiamo. Metterò quindi a disposizione uno spazio pubblico, per un incontro aperto a tutti gli interessati il prima possibile”.