Frana sopra l’area di cava di Casotto, nottata di apprensione tra i residenti a valle

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Un'immagine che mostra in maniera distinta i blocchi di pietra staccatisi dalla parete

Movimento franoso imponente poco dopo la mezzanotte nei pressi nell’area della cava “La Marogna”, che si erge in Val d’Astico sopra la strada provinciale 350 (parzialmente chiusa al traffico per il tratto sottostante alla zona di scavi gestita da Sipeg srl per precauzione) in località Casotto. Il fragoroso rumore dei detriti ha svegliato più famiglie residenti nelle vicinanze, con tanti ad affacciarsi alle finestre di casa e uscire all’esterno per verificare cosa stesse accadendo.

Comprensibile la paura provata in quel frangente, fino all’assestamento del materiale colato a valle, complice il maltempo delle ultime ore. Decine di secondi di spavento a cui è seguito poi il silenzio: più di qualcuno, tra i residenti, ha trascorso la notte “in bianco” rimanendo a sorvegliare la situazione.

All’alba di giovedì 12 settembre i primi sopralluoghi nell’area degli scavi e dintorni, per le verifiche statiche/geologiche sul  territorio interessato. Al momento non si sono registrati disagi particolari o danni a cose o persone, nonostante le precipitazioni insistenti della notte scorsa e delle prime ore di stamattina. Martedì (l’altro ieri) la chiusura del tratto stradale in via precauzionale era stato suggerito dal movimento di 20 mila metri cubi di materiale al suolo sulla parete denominata “La Gioia”. La decisione è stata presa dall’ente Provincia di Vicenza, dopo i dialoghi intercorsi tra il Comune di Valdastico e la dirigenza di Sipeg srl.