La valle si spopola, arriva Bonaccini: “Vi racconto come sto salvando la mia montagna”
Lo conosce bene Stefano Bonaccini il problema dello spopolamento montano che riguarda anche i 121 comuni dell’Appennino emiliano-romagnolo: una tematica complessa dove dall’inizio del suo mandato, da Presidente della Regione ha voluto investire risorse corpose convinto non solo della necessità di dare nuovo ossigeno a paesi altrimenti condannati a sparire, ma soprattutto che questo ritorno alla montagna veda per protagonisti i giovani.
E’ una sala gremita con quasi 200 persone quella che ha accolto nei giorni scorsi il governatore dell’Emilia Romagna a Valdastico, ospitato nel comune valligiano all’interno di un’ampia rassegna di incontri per ragionare sul territorio e le criticità più sentite dalla popolazione voluto dal locale circolo PD guidato dal segretario Luca Cislaghi.
Sul tavolo dei relatori anche il Sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai, già depositario nel 2022 in Consiglio regionale di una proposta di legge quadro per tutelare i territori che si spopolano, la Sindaco di Lusiana – Conco Antonella Corradin quale esempio di fusione vincente in una realtà ora destinataria di importanti finanziamenti, oltre che naturalmente un interessato padrone di casa Claudio Sartori che da sindaco di Valdastico non ha mai fatto mistero di guardare con un certo interesse a queste dinamiche di strategia tra piccole municipalità.
Impietosi e allarmanti i dati, per stare sui Comuni dell’Unione Montana in termini demografici: se negli ultimi quarant’anni a Lastebasse la popolazione si è quasi dimezzata; a Tonezza del Cimone è scesa del 27%; a Valdastico del 30, ad Arsiero e Velo la perdita è stata rispettivamente del 14% e del 5,4%; sorprende il dato di Cogollo che pur con un andamento irregolare invece è cresciuto sino al primo decennio degli anni duemila arrivando a 3476 abitanti nel 2008 per crollare poi ai 3089 di fine agosto di quest’anno.
Significative come contrasto forte a queste proiezioni, le buone pratiche raccontate da Bonaccini che ha tracciato le linee della sua azione senza entrare mai in polemica col presidente Zaia, vanno dal sostegno forte ai trasporti pubblici locali, all’agevolazione dei costi per gli asili, al supporto alle piccole imprese sino alla manovra simbolo con finanziamenti a fondo perduto per le giovani coppie e famiglie che desiderano acquistare una casa in montagna: fino a 25 milioni di euro i finanziamenti messi a disposizione dalla Regione per un’iniziativa inedita, con risorse a disposizione per contributi da un minimo di 10mila a un massimo di 30mila euro. Un occhio di riguardo anche agli studenti: chi risiede in località di montagna raggiunge la sua scuola, con treno o corriera che sia, in modo completamente gratuito sino ai 19 anni di età compiuta.
Chi viene qui quando serve prendere voti – ha incalzato Possamai ringraziando il Presidente Bonaccini per una presenza tutt’altro che scontata – ha deciso di non considerare la valle dell’Astico area interna e quindi lasciandola di fatto sola alle sue difficoltà. La politica di chi governa la nostra regione non può essere solo di raccolta voti, ma andrebbe misurata nel merito di quello che non è stato fatto per questi splendidi territori: un posto dove per qualcuno si può fare quello che si vuole senza chiedere nulla e senza alcun confronto, come nel caso dell’invaso di Meda o del prolungamento autostradale”.