Alberto Toldo: sindaco, runner e ora editore: “Animiamo di cultura la valle”
Sindaco, runner, editore. Sono tante le vite che si possono vivere in una soltanto e Alberto Toldo ne è la dimostrazione plastica. A raccontarsi ai microfoni di ‘Parlami di te’, è un volto conosciuto nella valle dell’Astico e non solo dove chi lo frequenta lo descrive come un uomo onesto, diretto e molto profondo. Gestore di un’edicola e cartoleria di famiglia da sempre, Toldo ha iniziato ad impegnarsi in politica giovanissimo e dopo 10 anni da amministratore con un incarico importante quale referente della Conferenza dei Sindaci, ha deciso di voltare pagina: “A volte serve fare un esame di coscienza – racconta l’ex primo cittadino – ed io ho capito che l’essere impegnato fuori dai confini comunali da molti è stato visto quasi come un trascurare il paese. La gente vuole il ‘suo’ sindaco e la comprendo, specie nelle piccole comunità dove il rapporto e di un faccia a faccia quotidiano”.
Più che quotidiano se si considera che in paese Toldo ci lavora con una bottega che è un riferimento anche come punto servizi, con un ‘plus’ che solo di recente è diventato realtà: “Vendere giornali e quaderni nell’epoca attuale significa non arrivare a fine mese – spiega Toldo che è anche rivenditore di tabacchi – così abbiamo un po’ ampliato la gamma di articoli e siamo disponibili anche per necessità come quella di chi deve fare lo Spid. Poi a questo abbiamo affiancato quello che considero un piccolo sogno e abbiamo deciso così di fare da editori: principalmente piccole ristampe di libri del territorio ed una collana prodotta della quale da poco è stato presentato il libro ‘Eccidi , Memorie, Medaglie’ di Alessandro Dalla Via, pagine che ripercorrono i giorni bui della ritirata nazista. La Seconda edizioni, dal nome di mia mamma: vediamo come andrà ma è una bella avventura, stiamo animando culturalmente la vallata”.
E se il ruolo del tabaccaio – editore è quello dell’orario di lavoro, ce n’è uno che trova spazio in pausa pranzo e nei weekend ma è diventato ormai una seconda pelle: “Ho iniziato per caso con il lungo pellegrinaggio a piedi a Santiago di Compostela nel 2015, partendo da Lourdes: 1.100 chilometri – racconta ancora Toldo che dopo aver ceduto la fascia tricolore ha perso quasi 25 chili – per ritrovare me stesso. Da lì ho accettato la sfida di qualche gara, senza pretese, e mi sono messo a correre perchè partecipare va bene, ma arrivare in fondo è meglio. E non ho più smesso”.
Istria, Eiger e Nice Cote d’Azur con 115 chilometri e 4800 metri di dislivello solo per citare alcune delle sfide vinte per una soddisfazione personale più che per competere: “La ricerca di un equilibrio, una valvola di sfogo – sorride Toldo – oltre che una cosa che semplicemente mi fa stare bene. Ora ho solo un obiettivo e ci arriverò: raggiungere Capo Nord a piedi via San Pietroburgo. Da cinquantenne non sarebbe poi così male”.
E finchè lo dice lo sguardo pare proprio già là, con lo zaino mai pieno abbastanza di cose belle.