Tra i due litiganti arriva Valdastico: “Il Gallo di Vaia datelo a noi”

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Prima la denuncia dell’ex sindaco Emanuele Munari, poi la replica della maggioranza. Ed ora, a sorpresa, la proposta che spariglia le carte: “Il Gallo di Vaia lo ospiteremmo volentieri noi”. Mittente dell’opzione che vedrebbe così l’installazione di Marco Martalar prendere la strada di Valdastico, il primo cittadino del paese valligiano, Claudio Sartori.

Un possibile lieto fine con colpo di scena per il Gallo azzoppato dal passare degli anni prima e dal maltempo poi, sino alla sua apparente definitiva dismissione, parcheggiato in uno spazio verde, che tanto ha scatenato l’ira dell’opposizione del comune altopianese: “Lungi da me entrare in dinamiche interne al paese di Gallio – puntualizza subito Sartori – semplicemente un po’ amareggiato dalla fine di questa bellissima opera d’arte costruiti con le schegge dei nostri boschi, mi sono proposto di ospitarla nel mio comune. Conosco bene Martalar, ci siamo sentiti più volte anche in questi giorni, tutta la vicenda l’ha piuttosto turbato ma si è dimostrato particolarmente entusiasta della mia idea”.

Parole che evidenziano come non si tratti solo di una boutade, ma di qualcosa di già strutturato, in attesa naturalmente di una pronuncia degli attuali proprietari: “Se, come è stato detto, la spesa per ridargli nuova vita sono diecimila euro – precisa il sindaco di Valdastico – noi faremo in modo di reperirli. Ho già interessato alcuni privati e credo si possa fare: il Gallo può diventare un’attrazione come lo sono le varie installazioni con cui Martalar ha impreziosito molte montagne trentine. E’ una questione di volontà: e la nostra è presto detta. Il Gallo sarà per noi un vanto, pronto ad accogliere chi sale a passeggiare nei nostri sentieri quanto chi raggiunge il paese per la nostra rinomata ferrata”.

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