Dissesto idrogeologico, la minoranza attacca: “Il Comune sottovaluta, rischiamo grosso”
Si consuma attorno alla spinosa questione del dissesto idrogeologico la prima vera battaglia politica tra la minoranza consiliare di Velo D’Astico e la giunta del Sindaco Nicola Campanaro che – rammentano dall’opposizione – benché sia in carica da soli due mesi, rappresenta in larga parte la continuità con gli ultimi 15 anni targati Giordano Rossi. A impensierire il gruppo timonato da Luca Cislaghi, la situazione legata ai versanti comunali del monte Priaforà.
“Gli eventi climatici sono diventati sempre più estremi e purtroppo ad oggi sono la normalità – spiegano i consiglieri di Vivere Velo, Giulia Brunello, Nicola Manfron e Luca Cislaghi – con vere e proprie bombe d’acqua e primati di accumuli pluviometrici che dimostrano in più occasioni quanto il nostro territorio sia esposto”. A destare maggior preoccupazione, la situazione sopra le contrade Burini, Padri, Santina e soprattutto Anzolone, quest’ultima specie dopo l’instabilità del pendio registrata nei mesi scorsi: “Chiediamo all’amministrazione – incalzano dalla minoranza – se i lavori svolti siano sufficienti e se soprattutto le promesse più volte sbandierate in campagna elettorale, stiano prendendo concretezza: in particolare se vi sia uno studio organizzato e complessivo dell’intera situazione, una mappatura necessaria con lista delle priorità”.
Dubbi fugati solo in parte dalla risposta pervenuta nei giorni scorsi, durante l’ultimo consiglio comunale, nella quale si accenna ad un monitoraggio effettuato anche con il supporto di uno studio tecnico e di geologhi che dovranno quanto prima consegnare quanto raccolto in ordine ai movimenti franosi individuati: “Nella risposta arrivata ad oltre un mese dal nostro scritto – concludono i consiglieri d’opposizione – ci sono alcuni spunti non troppo dettagliati che danno l’impressione di un problema affrontato senza la giusta attenzione, con tante buone intenzioni ma poca concretezza e nessuna pianificazione. Di fatto si monitora e si promettono pulizie e interventi che, ad oggi, sono solo parole: servono fondi e serve che Velo si inserisca in un progetto più ampio e condiviso che potrebbe veicolare appunto risorse più corpose. Affinchè non si dica che la nostra è solo polemica, ci eravamo proposti in termini collaborativi, offrendo competenze e soluzioni possibili, ma la cosa è stata del tutto ignorata. Il maltempo, lo ribadiamo, non attende i tempi della politica: non vorremmo che di queste lungaggini, ancora una volta , ne pagassero le spese i nostri cittadini”.