Raffica di furti nel centro sportivo. Sospetti verso una “banda” di ragazzi del paese
Quattro episodi nel corso dell’estate, a partire dai primi di agosto, danni assortiti, contanti in cassa spariti, alimenti e bibite portati via a ripetizione. Cresce la preoccupazione per quanto sta accadendo da un paio di mesi Villaverla nella zona verde di via Stadio che ospita gli impianti sportivi comunali e in particolare nell’area della Sport Power Arena, un centro di aggregazione dove nella tarda serata di domenica i “soliti ignoti” hanno forzato una finestra per accedere all’interno.
Per poi bivaccare nel prato adiacente, protetti dall’oscurità, consumando alcolici e altre bevande oltre al cibo confezionato sottratto dal bancone e dai frigoriferi. Prima di tornare alle rispettive case, i ladruncoli hanno nascosto quanto “avanzato” sotto il ponte della vicina roggia. Le denunce per violazione di proprietà privata e per furto con scasso sono state presentate dal gestore dell’area sportiva, Gino Carretta, che si è rivolto ai carabinieri della compagnia di Thiene in quattro occasioni nell’arco di meno di due mesi.
Secondo l’imprenditore villaverlese sono molteplici gli indizi che fanno pensare a una banda di ragazzini o al massimo adolescenti, probabilmente del paese, ritenuti responsabili della raffica di blitz che avrebbero causato danni ai locali e ammanchi per svariate migliaia di euro. L’ultimo, quello avvenuto domenica – i dati telematici dello smartphone utilizzato per i pagamenti digitali scollegato indicano nelle 22.16 l’ultimo segnale utile -, rappresenta l’episodio più grave. Gli autori dei furti si sono portati appresso una refurtiva composta da 150 euro in banconote per il fondo cassa, il telefono cellulare sopra citato, e bibite alcoliche e analcoliche, birre in particolare. Lasciando l’interno del chiosco in subbuglio, pieno di oggetti gettati a terra.
I militari incaricati delle indagini sarebbero sul punto di chiudere il cerchio, in base agli elementi raccolti sul posto, tra cui le impronte. “Stavolta – spiega Carretta – sono entrati da una finestra sul retro, posta in posizione sopraelevate. In passato invece si erano limitati all’effrazione del chiosco e del locale degli attrezzi esterni. Adesso hanno superato ogni limite, causando danni ingenti oltre che alle solite sottrazioni di cibo e alcolici, mettendo fuori uso anche un personal computer e portandosi via le chiavi di ufficio e dispensa nei vari raid estivi. Dovremo quindi anche cambiare le serrature, lo considero una sorta di sfregio nei nostri confronti. La speranza è che questi ragazzi si ravvedano quanto prima, magari per rimediare a quanto combinato senza andare incontro a conseguenze che li possono segnare nel futuro”.
Se verrà confermato che i danni possano essere imputabili a minori, ragazzini della zona, non è ancora tardi per farsi avanti. Oltre al monito perentorio di evitare altre incursioni di questo genere, visto che la pazienza e il buon senso lascerebbero altrimenti spazio alle sole denunce contro ignoti che, a quanto sembra, presto si concretizzeranno in nomi e cognomi e porteranno grattacapi di natura giudiziale a più famiglie di Villaverla e/o dintorni. “Se ci fosse un rimorso da parte dei responsabili o un ripensamento – conclude il gestore degli impianti sportivi oggetto dei raid – siamo disposti ad ascoltare. Anche perché quello che fa più male oggi è pensare che si tratti di figli di famiglie del paese e constatare che la piaga delle baby gang non sia un fenomeno che riguardi solo le grandi città come Milano di cui sentiamo parlare spesso nei media nazionali”.