Recupero di cibo in scadenza, distribuzione, inclusione: l’impegno di “Da spreco a risorsa”


Secondo il Rapporto Waste Watcher, nel 2024 lo spreco alimentare in Italia è aumentato del 45,6% rispetto all’anno precedente. Una tendenza preoccupante, se si considerano gli impatti ambientali, economici e sociali di tale fenomeno. Contrastarlo è un imperativo per molte realtà attivamente impegnate in tal senso. Una di queste, presente nell’Alto Vicentino, è l’associazione di volontariato Da Spreco a Risorsa. Il suo presidente, Christian Sassaro, ne ha parlato con Mariagrazia Bonollo e Gianni Manuel ai microfoni della rubrica di Radio Eco Vicentino “L’Eco dei Comuni“.
L’associazione, racconta Sassaro, “è nata nel 2012, con l’obiettivo principale di recuperare le eccedenze alimentari. Ci siamo chiesti: cosa ne facciamo? L’idea è stata di destinare queste risorse a chi ne ha più bisogno nel territorio. Tutte le eccedenze vanno ad associazioni o a famiglie che ci stanno accanto. Pensiamo sempre che le persone bisognose siano distanti da noi. In realtà possono essere i nostri stessi vicini di casa”.
Le eccedenze alimentari recuperate confluiscono nelle tre strutture gestite dall’associazione: due empori solidali diretti e uno indiretto. Presso quest’ultimo, che ha sede a Villaverla, “le associazioni vengono settimanalmente per ritirare i prodotti da distribuire alle persone in stato di necessità. Ai due empori solidali diretti, invece, possono accedere direttamente le famiglie. Le loro sedi sono a Schio e a Thiene”.
Alle persone bisognose che si iscrivono, continua Sassaro, “viene data una tessera tipo bancomat. Che non è caricata a soldi, ma a punti. Questi vengono assegnati in base al numero di componenti del nucleo familiare”. Grazie ad essa si può fare la spesa, che, sottolinea il presidente, “è completamente gratuita. Sugli scaffali, invece dei prezzi, viene indicato un punteggio. I punti vengono poi scalati in cassa”.
Un’attività, quella dell’associazione Da Spreco a Risorsa, di fondamentale importanza se si guarda ai numeri di chi ha bisogno. “Più di 600 famiglie nell’Alto Vicentino – spiega Sassaro -. È un numero in aumento”. Proprio per ridurlo, gli empori dell’associazione, oltre a dare il cibo e la dignità di scegliere ciò che si mangia, permettono anche di accedere al loro sportello lavoro. Un lavoro, quello degli empori, fatto in rete con i servizi sociali dei Comuni. “È questa la marcia in più. La nostra idea è che l’aiuto dovrebbe essere temporaneo”. Non è sempre facile far uscire persone e famiglie da una situazione di difficoltà. Tuttavia, conclude il presidente, “noi ci proviamo”.
Gabriele Silvestri
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