Abusò della bimba della vicina: operaio di Zanè finisce in carcere per scontare la pena
Si sono aperte le porte del carcere per un pedofilo di Zanè, responsabile nel 2015 di odiosi episodi di abusi sessuali su una bambina che all’epoca aveva solamente otto anni.
I carabinieri di Thiene, infatti, questa mattina hanno eseguito un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza nei confronti di S.E. operaio metalmeccanico italiano oggi 51enne (il nome per esteso è omesso a tutela della vittima minorenne). L’uomo deve scontare la pena di 3 anni e 4 mesi di reclusione per i gravi fatti di cui si è reso colpevole: atti sessuali con minorenni.
La denuncia dei genitori della piccola, direttamente in Procura, risale all’estate del 2015 ma i fatti su cui hanno indagato i carabinieri di Thiene erano iniziati nel 2014 e si sono prolungati fino a luglio 2015 nell’abitazione dell’uomo a Zanè. Una vicenda che fa inorridire, consumata tra le pareti di casa di un complesso residenziale di Zanè dove l’operaio metalmeccanico approfittava del buon rapporto di vicinato che si era creato con i genitori della bambina, che si intratteneva a volte a giocare assieme ai suoi nipotini e al suo cane. In alcune circostanze quindi, il pedofilo ne approfittava per allungare le mani fino al punto di violare quel corpo nelle parti più intime.
La violenza si interruppe casualmente a luglio del 2015, grazie all’intervento della madre della piccola la quale, mentre si trovava nella casa del vicino parlando del più e del meno sul terrazzino con la compagna del 51enne, mossa da uno strano presentimento si è precipita in salotto, vedendo l’orco in atteggiamenti equivoci con la figlia. La bimba, particolarmente scossa, ha poi raccontato alla sua mamma, in maniera lucida ed equilibrata, tutte le volte che aveva subito quelle pesanti attenzioni morbose da parte dell’amico di famiglia.
La delicata indagine, avviata dal pubblico ministero Barbara De Munari, era stata condotta direttamente dalla Procura di Vicenza e alla fine l’uomo è stato processato, giudicato colpevole e condannato, fino all’arresto eseguito questa mattina. L’operaio, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vicenza dove dovrà scontare la sua pena oltre tre anni di carcere. Per la piccola invece, una ferita nell’anima che avrà bisogno di molto più tempo per rimarginarsi.