Amici, ma soprattutto lavoratori capaci: così Brazzale punta sugli over 60
“I giovani vanno bene, anche se qualche volta hanno deluso, ma guai a dimenticarsi di chi, pur con qualche capello bianco, ha ancora tanto da offrire ed un’energia invidiabile”.
È un po’ questo il pensiero del noto imprenditore del latte Roberto Brazzale che ha così pensato di coinvolgere un gruppo di over 60 ex compagni di scuola ed amici per portarli in azienda. La riscossa di quella famosa terza età troppo spesso sinonimo di scarsamente utile oltre che di figura adatta solo al babysitting dei nipotini, tutte persone non più giovanissime che in qualche modo la vita lavorativa degli ultimi anni aveva un po’ relegato ai margini: la pandemia per qualcuno, crisi del settore precedentemente occupato per altri. Gente comunque desiderosa di rimettersi in gioco e di dare ancora qualcosa: magari non vendendo burro e pezzi di Moravia, ma tant’è, per chi ha buona volontà solo una nuova sfida tutta da vivere.
Non si finisce mai di imparare e Brazzale che il mondo lo gira tutto l’anno in lungo ed in largo lo sa bene: ogni lasciata è persa, tanto vale buttarsi. E così, vinte le iniziali perplessità dei promessi neo assunti, Brazzale ha portato a bordo 8 vecchi vicini di banco che oggi sono una risorsa ed un valore aggiunto su cui contare.
Un’azienda con un migliaio di dipendenti sparsi in tutto il mondo, molto attenta al welfare, che si tratti di nuovi nati con fondi dedicati e congedi su misura o appunto di persone che credevano di aver già fatto il loro tempo e magari guardavano con sfiducia ad una pensione non proprio dietro l’angolo.
Un’azienda fiore all’occhiello della vicentinitá nel mondo, all’avanguardia senza rinunciare alla tradizione: la sua storia è legata all’altopiano dei Sette Comuni ed alla pianura veneta; già agli inizi del 1900 si era realizzato il primo burrificio industriale a Zanè. Una combinazione tra radici agricole e cultura industriale che ha permesso alla famiglia Brazzale di raggiungere negli anni posizioni di primato a livello nazionale, non soltanto nel burro: da pionieri nel Grana Padano negli anni Cinquanta a leader del grattugiato con il marchio Gran Moravia in tempi più recenti.
“Nella vita ci sono cose preziose – spiega Roberto Brazzale – e senz’altro l’attenzione e la sensibilità tanto verso chi si sta costruendo una famiglia quanto nei confronti di chi si immaginava fuori mercato, per noi lo è. Ma i compagni di scuola sono davvero di alta capacità professionale, sia chiaro, sono stati assunti perché bravi: certo poi l’essere amici rende il lavorare assieme ancora più bello”.