Imbrattato da una scritta il muro della palestra. “Ramanzina” al posto della denuncia?
Che si tratti di uno stralcio di un trattato filosofico sull’esistenzialismo umano oppure di una banale dimostrazione d’ignoranza e inciviltà sarà il “lettore” di turno a giudicarlo, fatto sta che la scritta apparsa nei giorni su una delle pareti dell’edificio che ospita la palestra annessa alla scuola media “Don Lorenzo Milani” di Zanè non può di certo passare inosservata.
Sia allo sguardo dei tanti runners e walkers che corrono o passeggiano lungo la pista ciclabile vicina, sia – e soprattutto – per gli automobilisti in sosta sull’incrocio semaforico tra la Sp349 che coincide in quel tratto con via Palladio e le vie Mazzini e De Gasperi, in linea d’aria a un centinaio di metri appena dal Municipio locale.
Uno dei motivi per cui la scritta non poteva sfuggire agli occhi del sindaco di Zanè Roberto Berti, che altro non ha potrebbe fare che presentare una denuncia contro ignoti per atti di vandalismo e/o danneggiamento. A raccoglierla i carabinieri della compagnia di Thiene, che magari dovrebbero “arrampicarsi” pure loro sopra il tunnel della palestra della scuola se vorranno contemplare da vicino l’opera ermetica del responsabile della scritta, prodotta con una bomboletta spray di colore nero.
Sicuramente i militari avranno ben altri compiti più urgenti di questi tempi, ma la denuncia nero su bianco proseguirà comunque il suo corso, se non sarà risolta in diverso modo, cercando di individuare l’autore della bravata e comminargli quantomeno il ripristino dello status quo precedente. Con la curiosità da parte di più di qualcuno di capire a chi fosse rivolto il criptico messaggio, forse d’amore. Ma perfino questo risulta difficile da cogliere.
Larga “a spanne” circa quatro metri e di altezza di almeno un paio, non ci sono dubbi sulle tempistiche di quando è stata lasciata ai posteri: nella notte tra martedì 19 e mercoledì 20 maggio. “Non toccate i sentimenti. Pericolo di persone“, così recita la frase, solo vagamente minacciosa, accompagnata da un viso maschile appena abbozzato. Un’ulteriore certezza risiede nel fatto che l’autore gode di ottima salute e di una certa agilità, essendo arrivato fin sopra al tetto del corridoio dell’ingresso agli spogliatoi della palestra, per poi cimentarsi nel graffiti – ci perdonino i writers degni di questa definizione riservata agli artisti del genere – e ridiscendere a terra senza rompersi il collo.
Possibile che il responsabile sia stato aiutato da qualche complice amico per la bravata. Potrebbe costare cara agli autori del gesto, ai loro portafogli o salvadanai in particolar modo, se non reciteranno il mea culpa in tempi rapidi. Oltre al risarcimento per le spese di cancellazione e pulizia, infatti, per quanto il reato sia stato di recente depenalizzato (nel 2017), la collettività potrà ugualmente intentare una causa civile per danneggiamento. “Se i responsabili si faranno avanti spontaneamente – si legge sul profilo Facebook ufficiale dell’amministrazione – la questione verrà chiusa con una doverosa ramanzina e la richiesta di ripulire la parete sporcata“.
Un deterrente che, visto i numerosi episodi passati di scritte che appaiono qua e là per il paese, come nello spazio retrostante del palasport “Palazanè” di recente rimesso a nuovo, potrebbe tornare utile al fine di scoraggiare chi intende utilizzare le mura di edifici pubblici come personale sfogatoio esistenziale. In passato, alcuni adolescenti dalla bomboletta facile sono già stati inchiodati alle loro responsabilità. Chissà se accadrà ancora.