Lezioni di scuola all’aria aperta grazie agli alberi recuperati dagli schianti del Vaia
Il legno degli schianti che funge triste testimone della tempesta Vaia dell’autunno 2018 diventa oggi un compagno di crescita dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado che fanno capo all’Istituto Comprensivo “Rezzara” con sede a Carrè, ma che comprende anche i plessi di Zanè e Chiuppano nell’Altovicentino. “Una scelta etica ed ecosostenibile” come viene a ragione definita dalla dirigenza scolastica, per “ridare vita e un valore” agli alberi abbattuti.
Grazie ad un progetto di recupero fortemente voluto in primis dal “preside” Cristiano Rossi, l’idea di riadattare gli alberi caduti e renderli utili alla didattica scolastica è divenuta concreta in queste settimane, creando delle vere e proprie aule “arredate” all’aperto.
Tronchi tagliati e levigati che diventano delle panche, ceppi che spuntano come funghi e che faranno da sedie e tavolini inseriti tutti nel contesto di giardini e cortili delle scuole primarie, grazie al lavori di bravi artigiani del legno. Quando il tempo sarà clemente e il clima lo permetterà come nei giorni scorsi, insomma, si potrà fare lezione all’aria aperta non solo per la classica ora di educazione fisica.
“Sono davvero felice – apre con questa esclamazione il dirigente scolastico dopo i lavori conclusi, postando alcune significative immagini -. Le nostre aule si sono aperte, vestendo di erba i pavimenti e coronando di foglie i soffitti. La nostra piccola, grande rivoluzione della scuola all’aperto ha iniziato a prendere forma nelle nostre scuole elementari e medie, con sedute, panchine e tavoli ricavati dal legname degli alberi abbattuti durante la tempesta del Vaia, del 2018. Recuperare questo legname è stata una scelta etica ed ecosostenibile, poiché in questo modo abbiamo ridato vita e valore ad alberi abbattuti dalle conseguenze dei cambiamenti climatici prodotti dall’uomo. Questi arredi, collocati nei cortili delle nostre scuole, saranno una straordinaria opportunità, per i nostri bambini e ragazzi per imparare in un setting diverso dalla classe tradizionale. Abbiamo voluto guardare oltre questo anno devastato dal Covid, per porre le basi di un nuovo modo di fare scuola che, partendo dagli elementi naturali, coinvolgesse il corpo, il movimento, le emozioni e il gioco. Perché giocando si impara“.
Le opere d’arredo sono state rese possibili grazie al lavoro di Andrea Zenari nella sua “Fattoria del legno” a Caltrano, dove era giacente del legname proveniente proprio dai territori devastati dalla tempesta Vaia, in particolare sull’Altopiano di Asiago. Una volta partorita l’idea e destinata una somma di partenza al progetto – circa 20 mila euro – sono stati in tanti a mettere di tasca propria un contributo extra per poter consegnare a tutti gli edifici scolastici una “classe” all’aria aperta. Dagli enti locali ai gruppi dei genitori, dai singoli plessi ad Alto Vicentino Ambiente, accontentando quindi insegnanti e professori delle varie sedi che hanno subito accolto con entusiasmo l’iniziativa speciale e con il pollice verde, oltre all’intenso significato simbolico che sottende.