Addio all’imprenditore Gastone Trecco: fatale per il 75enne la caduta nel giardino di casa
Il grave trauma alla testa riportato in un una caduta accidentale mentre stava lavorando all’esterno del garage della sua residenza di vacanza, ad Asiago, è purtroppo costato la vita a Gastone Trecco, noto imprenditore altovicentino in pensione. La morte è sopraggiunta all’ospedale San Bortolo di Vicenza, due giorni dopo l’incidente. Al polo medico berico era stato ricoverato in eliambulanza in regime di massima urgenza dopo i soccorsi giovedì 21 marzo, in tarda mattinata (erano circa le 11). L’abitazione si trova tra due contrade sopra il centro abitato di Asiago, in via Rigoni di Sopra.
Le condizioni di Trecco, all’accesso nel reparto di terapia intensiva, erano apparse da subito critiche. L’équipe di specialisti in traumi cranici con emorragie interne aveva preso in carico il 75enne, facendo quanto possibile fino all’inesorabile resa dopo la sopravvenuta morte cerebrale. E’ infine spirato nelle prime ore di sabato, nel corso della notte: è stato autorizzato l’espianto degli organi in quello che rappresenta un ultimo atto di generosità.
Fatale per Trecco sarebbe stato, dopo la caduta, l’aver sbattuto la testa sul cemento di una bocca da lupo, nel giardino dell’abitazione sull’Altopiano, dove stava sistemando dei rami di pino che ostruivano parte dell’impianto di ventilazione del garage. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Asiago, ma la dinamica sarebbe chiara e in queste ore si attende l’ok del magistrato di turno per la restituzione della salma alla famiglia. Il funerale dovrebbe tenersi giovedì nel primo pomeriggio.
Trecco lascia la moglie e due figli, rimasti aggrappati alla speranza di un miracoloso recupero per due giorni, mentre gli altri parenti, gli amici e il mondo dell’imprenditoria locale attendevano notizie. Solo da pochi mesi Gastone Trecco, dopo una vita dedicata al lavoro, si era concesso i meritato riposo dopo aver concluso la carriera manageriale. Oltre ad Asiago, dove è avvenuto l’evento tragico, sono state toccate nel profondo anche Zanè il paese d’origine della vittima e ovviamente Schio, sede di lavoro per decenni e città effettiva di residenza del compianto imprenditore altovicentino, padre di un figlio e una figlia e anche nonno.
Trecco oltre cinquant’anni fa aveva avuto tanto l’ispirazione quanto la tenacia e l’intuizione giusta nel fondare Euroimpianti, nel 1973 a Zanè (poi lo stabilimento è stato spostato in zona industriale a Schio). Dunque da giovane uomo capace di mettere in piedi un’impresa, una realtà produttiva solida che si è specializzata nella realizzazione di sistemi robotizzati di movimentazione, diventando leader a livello mondiale nel trasporto di merci con il pallet e bancali. In tanti, nel tessuto economico locale, sono rimasti sconcertati alla notizia e stanno testimoniando la propria vicinanza ai familiari.