Tony, artigiano del gelato, lascia un vuoto profondo dietro il bancone. Giovedì l’addio
In tanti, sia a Zanè che a Schio, sono rimasti attoniti nel vedere l’epigrafe con l’immagine di una persona affabile molto conosciuta nell’Altovicentino, in quanto per oltre 30 anni gestore di locali frequentati come bar e gelaterie. Si tratta di Pietro Antonio Torresan, di 68 anni, dalla gran parte dei compaesani conosciuto come “Tony Sporting”, per gli anni in cui aveva gestito l’esercizio pubblico in concessione dell’area degli impianti sportivi di Zanè, affollato punto di ritrovo per i giovani della zona.
In seguito a fine anni ’90 è stato un socio fondatore di “Gelateria Santa Rosa” sempre nella stessa cittadina, e infine nello stesso ambito della “Gelateria -18” di Schio, condotta per parecchio tempo nell’area della stazione autocorriere fino al raggiungimento della pensione, solo di recente. Ai tempi, il look con l’immancabile codino a raccogliere i capelli radi sulla nuca, lo hanno reso ancora più riconoscibile unitamente alla sua simpatia.
Da qualche tempo “Tony” Torresan, artigiano gelataio di riconosciuta competenza, soffriva di una patologia che ne aveva pregiudicato la salute. Per combatterla stava affrontando con coraggio un impegnativo percorso di cura e di speranza. Si era recato a Trieste per un ricovero programmato, ma proprio nell’ospedale del capoluogo giuliano è spirato venerdì 17 dicembre nonostante i tentativi di salvargli la vita, sembra in seguito a delle complicazioni. Già domenica sera, proprio a Zanè, paese dove ha in prevalenza vissuto facendo la spola con la città scledense, è stata recitata una veglia di preghiera in vista del rientro della salma dell’uomo e dell’ufficializzazione delle modalità del funerale.
Cerimonia che si terrà nella giornata di giovedì alle 15, dopo il completamento delle pratiche per il trasferimento dal Friuli al Veneto del feretro. Pietro Antonio Torresan, Tony praticamente per tutti, sarà salutato da concittadini e altrettanti amici e clienti di Schio nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo nel centro di Zanè, per poi riposare nella quiete del cimitero comunale del paese dopo la cremazione. Eventuali offerte o donazioni in luogo di omaggi floreali vanno devoluti al centro diurno “Casa Enrico” di Fara (clicca sul link).
Lascia nel dolore i figli Alessandro e Anna con la madre Stefania, la compagna Lorena, i cinque fratelli dell’ampia famiglia Torresan e gli altri parenti di diverso grado. E davvero tante persone ora adulte che ricordano con affetto e malinconia quel barista a sempre burlone dietro al bancone e con la battuta pronta, e in età matura quel maestro dell’arte del gelato dal carattere gioviale capace di offrire ben di più ai propri clienti di qualche pallina fresca e gustosa. Dove c’era Tony, insomma, l’allegria era garantita e di casa, e la sua immagine per molti suscita anche la nostalgia di tempi passati. “Sei stato parte della mia/nostra gioventù – è il ricordo di un amico sui social – quando ci si chiedeva dove ci troviamo stasera? La risposta era scontata: allo Sporting da Tony! Grande persona, è così che ti ricorderemo“.