Arte e dintorni – Villa Giusti Suman a Zugliano, una gradita sorpresa
Le ville venete costituiscono un patrimonio diffuso che connota il nostro paesaggio. Un patrimonio prezioso che fa appello al nostro impegno per preservarle, valorizzarle e per farle conoscere. Con questa intervista cominciamo ad avvicinare una delle ville, forse tra meno note della provincia di Vicenza, che sorge sulle colline delle Bregonze nell’Alto Vicentino. Villa Giusti-Suman si adagia con eleganza nella splendida cornice naturale svettando sul paesaggio di Zugliano.
L’aspetto attuale della villa è frutto di ampliamenti seicenteschi di una struttura padronale di epoche precedenti. La facciata si presenta austera e semplice, ma il visitatore sarà colto da una gradita sorpresa durante osservando le sale affrescate. A descriverne la storia degli aspetti salienti è Ilenia Fenu, giovane storica dell’arte che da diversi anni sta collaborando con il Comune e la Pro Loco per il rilancio e la valorizzazione di questo edificio storico.
Come nasce l’interesse per Villa Giusti-Suman?
“Ho iniziato ad interessarmene qualche anno fa, poco prima della pandemia. Sin da quando ero bambina, ho sempre guardato con curiosità e ammirazione questa bellissima villa e ne sono stata inevitabilmente attratta una volta conclusi i miei studi. Volevo mettermi in gioco e fare qualcosa di più per questo edificio, per cui ho approfittato del mio stage formativo per iniziare a collaborare con il Comune al fine di rilanciare la villa. Abbiamo lavorato alla brochure divulgativa, alla guida (pubblicata da poco) e abbiamo iniziato a delineare un piano di visite guidate”.
Quindi adesso la villa è visitabile?
“Ora si, ma fino a qualche anno fa era chiusa al pubblico; al massimo la si poteva prenotare per eventi speciali, specie matrimoni. Per dare nuova vita abbiamo ideato un calendario d’apertura con l’obiettivo di renderla fruibile a tutti. Al momento le giornate di visita sono poche, ma speriamo di poterle aumentare quando la villa diventerà più conosciuta”.
Qual è la particolarità che rende speciale questa villa?
“All’esterno, l’architettura si presenta semplice, elegante e misurato. Ma una volta entrati, si genera un’autentica meraviglia quando si viene avvolti dalla decorazione del Salone centrale. Gli affreschi ricchi e sfarzosi sono fortunatamente ben conservati, e risplendono con storie bibliche, paesaggi bucolici, personaggi in abiti antichi, animali e piante che animano le pareti. Tutte le stanze del piano nobile della villa – dai nomi evocativi come la Sala delle Fontane, la Sala della Musica, la Sala delle Divinità Olimpiche e la Sala dei Cavalieri – sono affrescate e di grande impatto. Ognuna è sontuosa e si presenta al visitatore con una propria storia da raccontare, spesso strettamente legata ai proprietari della dimora che, nel corso dei secoli, sono stati davvero molti.
Segnalo una rarità. Alcuni soffitti sono decorati con carte dipinte, con una tecnica originale, poco impiegata perché ha una conservazione estremamente difficile. In Villa Giusti-Suman, i soffitti realizzati con questa tecnica sono presenti in ogni sala. Nonostante il precario stato di conservazione, si riescono ancora a scorgere decorazioni vegetali e scorci di paesaggi locali. La situazione critica dei soffitti però richiederebbe un restauro tempestivo”.
E su questo fronte, sono in previsione interventi di restauro?
“Purtroppo no. Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio dei Duemila è stato eseguito un restauro architettonico volto a stabilizzare tutto l’edificio, dalle cantine fino al mezzanino. Al momento, manca ancora tutto il restauro artistico, che ha cifre da capogiro per via delle stanze affrescate e delle carte dipinte. Qualche piccolo sondaggio da parte delle restauratrici, però, è stato fatto: c’è un’intera stanza – probabilmente la cappella privata della villa – che è stata ridipinta di bianco e, sotto a questo strato di vernice, hanno rilevato la presenza di ulteriori affreschi£.
E questo a che scopo?
“Tra gli ultimi proprietari della villa compare anche la parrocchia. Prima di passare al Comune di Zugliano, la villa è stata riadattata nei modi più diversi: il Salone centrale è stato usato come patronato e le altre Sale sono state adattate ad appartamenti per le famiglie bisognose. Quella che doveva essere la cappella privata della villa ora è una semplice stanza bianca: al suo interno, l’unica opera che si è salvata è stata una Pietà, comunemente e amichevolmente conosciuta dagli zuglianesi come Madonna della “sgiossarola”, perché si è salvata grazie ad uno scolapiatti appeso proprio sopra al dipinto”.
Nel ringraziarti per questa breve introduzione, concludo chiedendoti le indicazioni per poter visitare Villa Giusti-Suman.
“Si è scelto di aprire ogni terza domenica del mese, da marzo a novembre, e a diverse fasce orarie si può visitare la villa accompagnati da alcuni volontari. È comunque possibile aprire la villa in giornate extra per i gruppi più numerosi, contattando la Pro Loco di Zugliano al numero 371.1766552 oppure consultando il sito dedicato. Arrivederci … in villa”.