Ottava “vetta” raggiunta per la rassegna “Una Montagna di Emozioni”. Si parte venerdì

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Sempre più in alto“. Torna la primavera con la testa non “tra” ma sicuramente vicino alle nuvole per i cultori della montagna e delle storie e paesaggi che rappresenta. Si inaugura venerdì 12 aprile infatti “Una Montagna di Emozioni”, una rassegna organizzata dal Comune di Zugliano (e dalla Biblioteca Civica) che ogni anno attira decine di appassionati in serate proposte su diversi temi legati ai monti di ogni altitudine sì, ma anche latitudine, vale a dire di tutto il mondo, anche se quella 2024 in partenza si staziona sulle Alpi.

Tra proiezioni di film, documentari e reportage in quota, ma anche preziose testimonianze a viva voce di alpinisti, scrittori ed esperti del vivere tra le vette nelle edizioni precedenti sempre molto frequentate, ecco l’ottava tappa a partire con un ciclo di quattro serate dal “campobase” del centro Zagorà. Per due mesi, da aprile a maggio, in collaborazione con il Cai (Club Alpino Italiano) di Thiene e gruppo Senza Orario Senza Bandiera, di Trento Film Festival e il sostegno della Provincia di Vicenza. Ingresso libero, lancette alle 20.45.

LE SERATE

VENERDI 12/04
Ad inaugurare la rassegna in Altovicentino venerdì sarà il film “Pionieri“, realizzato da Aku e Peter Moser, con quest’ultimo ospite speciale della serata. Nella pellicola, Peter parte da S. Martino di Castrozza con la frontale in testa, sale verso la ferrata Bolver-Lugli e prima che il sole tramonti sarà sulla cima del Piz de Sagron che ha raggiunto dopo aver salito Cimon della Pala, Pala di San Martino, Cima Canali, Sass Maor e Sass d’Ortiga. Tutto d’un fiato. Un confronto ad armi pari con la montagna ispirato ai pionieri dell’alpinismo, che Peter ha voluto compiere per arrivare alle radici del suo essere montanaro e guida alpina, dove esplorazione e stupore per la natura sono ancora possibili. Tutto il resto è da scoprire con i propri occhi. La regia del film è di Alessandro Beltrame, la sceneggiatura di Roberta Orsenigo, mentre idea e soggetto di Teddy Soppelsa.

MERCOLEDI 24/04
Il secondo appuntamento in calendario sarà dedicato al docufilm “Altavia 4000” di Luca Matassoni e Marco Tonolli con Gabriel Perenzoni e Nicola Castagna, due alpinisti poco avvezzi ai social ma tanto ai silenzi delle montagne, due guide alpine che si sono incontrati in un corso scoprendo un sogno condiviso: quello discalare tutti gli 82 quota 4000 delle Alpi in una sola stagione. Per chi vorrà sarà allora da immedesimarsi in questo viaggio attraverso i giganti delle Alpi, un’avventura alla scoperta di se stessi e dei legami profondi che nascono lassù.

VENERDI 10 MAGGIO
Si ritorna al venerdì per il terzo incontro, con “I custodi dei confini” di Luigi Tassi. Dalla Cresta Carnica tra Cadore Veneto e Tirolo Orientale austriaco, passando per i valichi che dividono il Bellunese dal Sudtirolo nelle Dolomiti di Sesto, alcune riflessioni portano a rianalizzare il significato del termine “confini”. Non più linee divisorie, ma aree di incontro e scambio tra varie “alterità” etnolinguistiche, etnosacrali ed etnopolitiche determinate dal tragico lascito dell’antiutopia dei nazionalismi. Ciò che per alcuni divide, la lingua, gli usi, la religione, l’appartenenza regionale o statale va in realtà visto come particolarità, ricchezza portata in dote da popolazioni che vivono a contatto. Rifugi e rifugisti “di frontiera” sono i testimoni del cambio di ruolo da “guardiani” a “custodi” di nuove identità europee.

VENERDI 24 MAGGIO
Ultimo appuntamento il 24 maggio con la proiezione dei film “Soldato Peter” di Gianfilippo Pedote e Giliano Carli, ambientato sull’Altopiano di Asiago nel 1918, pochi giorni prima della fine della Grande Guerra. Un soldato austro-ungarico oltrepassa lo sbarramento delle linee nemiche. È molto giovane, solo e spaventato. Attraversa boschi e malghe senza incontrare anima viva, fatta eccezione per una pattuglia di soldati italiani in rotta che non sembra però prestargli molta attenzione. Il ragazzo alterna i pensieri angosciosi della terribile esperienza in trincea ad alcuni limpidi ricordi d’infanzia: la sua vita da pastore, la madre, l’amico Maty, morto in battaglia accanto al lui, che immagina di ritrovare nell’agognata isola in mezzo al mare, un regno che sta al di là mondo reale dove la guerra non esiste. Nel suo cammino incontrerà la natura, un po’ di sé, e infine la morte, offrendo un croce in suo ricordo che racconta una storia di un Peter Pan che non è affatto una favola.