A 31 anni scrive e pubblica il suo quinto libro: l’exploit del “prof” Santuliana
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E’ uscito il suo nuovo libro per ragazzi “L’isola del labirinto”, quarto e sicuramente non ultimo vista la sua giovane età. Lui è Michele Santuliana, classe 1988, docente vicentino di Italiano e Latino al Liceo G.G.Trissino di Valdagno.
Quest’ultima pubblicazione, insieme ad altri tre sono romanzi di contenuto storico rivolti ad una fascia di età compresa dagli otto agli undici anni. In tutte le librerie locali e non, anche virtuali, da qualche settimana è possibile trovare anche questo giallo ambientato nel palazzo di Cnosso, sull’isola di Creta. La protagonista è una bambina, Maia, che si reca a palazzo assieme al nonno pittore per aiutarlo a decorare le pareti del grande complesso. Una volta arrivati però, notano che strani furti avvengono a palazzo. Così Maia si mette ad indagare, coadiuvata da un giovane danzatore di nome Filolao. La storia prosegue con una ricerca non facile dell’autore dei misfatti con non pochi colpi di scena.
La passione di Michele per la scrittura è nata molto presto quando, prima ancora di iniziare la scuola elementare, ascoltava le storie di nonna Lina e nonna Rosalina e poi le raccontava, esibendo già ottime doti di interpretazione. E una volta imparato a scrivere ha iniziato a dilettarsi con la penna. Già a otto anni ha scritto alcuni libretti che poi ha illustrato e distribuito in classe. “Li ho ancora e quando vado nelle scuole li mostro ai miei giovani studenti” racconta Santuliana.
“Era il 2010, frequentavo allora l’Università e una cara amica, scrittrice ed editor, Paola Valente, che aveva letto alcuni miei scritti e collaborava con la casa editrice Raffaello, mi chiese di provare a scrivere per ragazzi. Mi sono messo in gioco ed è nato ‘Alessandro Magno. Sui passi di un condottiero’ (storia di un bambino che lavora come schiavo nelle stalle di Alessandro, curando Bucefalo, il mitico cavallo del sovrano: da questa posizione seguirà le tappe della conquista scoprendo anche le proprie origini).
La passione di Michele per la scrittura è nata molto presto quando, prima ancora di iniziare la scuola elementare, ascoltava le storie di nonna Lina e nonna Rosalina e poi le raccontava, esibendo già ottime doti di interpretazione. E una volta imparato a scrivere ha iniziato a dilettarsi con la penna. Già a otto anni ha scritto alcuni libretti che poi ha illustrato e distribuito in classe. “Li ho ancora e quando vado nelle scuole li mostro ai miei giovani studenti” racconta Santuliana.
“Era il 2010, frequentavo allora l’Università e una cara amica, scrittrice ed editor, Paola Valente, che aveva letto alcuni miei scritti e collaborava con la casa editrice Raffaello, mi chiese di provare a scrivere per ragazzi. Mi sono messo in gioco ed è nato ‘Alessandro Magno. Sui passi di un condottiero’ (storia di un bambino che lavora come schiavo nelle stalle di Alessandro, curando Bucefalo, il mitico cavallo del sovrano: da questa posizione seguirà le tappe della conquista scoprendo anche le proprie origini).
“Da allora ne sono arrivati altri: ‘La pietra del sole’, uscito nel 2016, storia di un amuleto d’ambra che passa di mano in mano incontrando varie popolazioni dell’Italia antica, facendo del bene a chi lo porta e ‘L’eco delle battaglie’, uscito nel 2014, racconto della vacanza di due bambini, fratello e sorella, sull’altopiano di Asiago, sulle tracce della Grande Guerra.
Oltre ai quattro per ragazzi, Santuliana ha scritto anche un libro per adulti, Il paese silenzioso, sulle storie del suo paese che rischiavano di andare perdute per sempre, uscito nel 2012.
Per il giovane docente, originario di Montecchio Maggiore, insegnare è un altro modo di raccontare storie, si tratti di spiegare grammatica, di affrontare civiltà antiche o di inoltrarsi fra gli autori della letteratura italiana o latina. “Mi piace guidare i miei allievi fra le pieghe della storia o nel mondo magico della parola scritta, stimolando la creatività, la curiosità, il piacere di imparare, il confronto pacifico e democratico. In tal senso mi sento molto fortunato: ho potuto fare di una passione un mestiere”.