Addio a Giorgio Penzo, Cantori di Santomio e mondo dei cori vicentini in lutto

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Si terrà lunedì mattina 18 gennaio ore 11 presso la chiesa di Ponte dei Nori a Valdagno il funerale di Giorgio Luigi Penzo, ex presidente a anima dei Cantori di Santomio morto due giorni fa a Vicenza, dove era ricoverato.

72 anni, valdagnese, professore in pensione, Penzo era una delle figure di spicco che negli anni hanno dato di più alla coralità veneta e vicentina. Ammalato da tempo, negli ultimi mesi era stato ricoverato negli ospedali di Valdagno, Arzignano e all’Hospice di Vicenza. Lascia la moglie Dorina, i figli Marco e Massimo e la mamma Lucia e i fratelli.  Questo è il ricordo della giornalista Anna Baldo, componente del coro I Cantori di Santomio.

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Un ricordo di Giorgio Penzo non può che arrivare da una voce corale. Per tratteggiare la sua figura prendo in prestito i pensieri dei molti che, da tutto il mondo della coralità veneta, in questi giorni stanno inviando messaggi di condoglianze a noi dei Cantori di Santomio, che siamo in lutto proprio come accade quando si perde una persona speciale, con cui si è condiviso un lungo tratto di strada.

Una strada con alti e bassi, come è naturale, lungo la quale avere una persona di riferimento è importante, perché con lei si gioisce di più e si superano le difficoltà con maggiore leggerezza. Tutto sommato, comporre questo mosaico è facile perché le voci sono concordi; segno di un’autenticità profonda di Giorgio, del suo modo di essere e di spendersi per la coralità, a livello associazionistico (con ASAC dove ha avuto diversi ruoli dirigenziali), e per il “suo” coro. 

Il sorriso gentile, i modi pacati e naturalmente eleganti erano la rappresentazione tangibile della sua disponibilità, della sua solidità, come uomo e come cantore, che ne hanno sempre fatto una presenza rassicurante e accogliente.

«Giorgio ha sempre lavorato per unire, mai per dividere. Una persona stupenda, senza mezzi termini e sotto diversi punti di vista» ricorda con voce che tradisce commozione Nicola Sella, maestro del coro che con lui ha condiviso moltissimi anni di guida dell’ensemble. Giorgio è stato presidente dei Cantori di Santomio diverse volte, per lunghi periodi, mai facendo mancare una disponibilità a spendersi che difficilmente trova paragoni tra i componenti del coro. Ci si scherzava, su questo: “Mi fate presidente quando non c’è nessun altro che si prenda la briga!” diceva, sapendo che non era affatto così. La fiducia riposta in lui dai compagni di coro e dal maestro era totale. A lui ci si poteva affidare, forse a volte troppo passivamente, certi che avrebbe condotto con grazia la barca in porto. 

Chiedere di ricordare aneddoti, di cui il coro abbonda tra prima e dopo i concerti e mille altri momenti di vita vissuta insieme, non porta a rievocare episodi grandiosi o spettacolari. Piuttosto, rivela come in un’infinità di casi Giorgio fosse sempre aperto all’ascolto, alla condivisione, come portasse una ventata di leggerezza che permetteva di affrontare le asperità in modo nuovo, e costruttivo. Lui c’era. Per tutti, per qualsiasi necessità: c’era quando serviva un passaggio in auto, per poter essere tutti presenti alle prove; c’era per condividere i pesi della vita e farsi coraggio, anche solo con una parola; c’era quando si doveva lavorare per un fine comune e anche quando le opinioni divergevano, ma si lavorava insieme lo stesso; c’era per rilanciare le attività del coro e delle associazioni; c’era per innovare e per portare avanti la tradizione. C’era anche quando per cantare Messa (impegno extra per il coro) si presentava solo lui, restando solo in sezione, tanto da meritare il titolo di “I Tenori”. Ecco perché oggi tutti noi fatichiamo a pensare che non ci sia più, ecco perché per noi resterà sempre il suo sorriso che fa pensare “forza, mettiamocela tutta, e intanto restiamo allegri!”

Se dall’esempio delle persone possiamo imparare qualcosa, Giorgio ci lascia quel senso del “noi” di cui oggi più che mai abbiamo bisogno, per ritrovare il modo di essere comunità. Il coro non è che un microcosmo che riflette la società, e avere avuto la fortuna di condividere con Giorgio una buona parte di cammino corale sarà l’incoraggiamento per tornare a cantare, tutti insieme, anche per lui.

Anna Baldo