Aggredisce l’arbitro con una testata dopo la gara di hockey su pista. Daspo di 5 anni per un dirigente
L’aggressione all’arbitro da parte di un tesserato del Why Sport Valdagno, club di hockey su pista vicentino di serie A1, era passata sotto traccia nel week end dello scorso 1 maggio. L’atto di violenza consumatosi al PalaLido della stessa città laniera però non era sfuggito alle forze dell’ordine presenti, oltre che avere come conseguenza diretta il ricorso alle cure di ospedale da parte del direttore della gara di playoff disputata sabato sera del 30 aprile.
Il referto del pronto soccorso dell’ospedale di Valdagno sancisce 19 giorni di prognosi di guarigione, mentre per quello che ad oggi rimane il presunto autore del gesto sconsiderato sono in arrivo i primi provvedimenti. Dalla Questura di Vicenza è da oggi ufficiale la notizia del Daspo sportivo comminato nei confronti di un tesserato come dirigente della società hockeystica locale ed ex giocatore in passato.
Non potrà accedere ai palasport di tutta Italia a lungo, quindi, come prima misura nei suoi confronti. In attesa di una maxi squalifica che gli sarà sicuramente comminata una volta preso in esame il referto arbitrale da parte del giudice sportivo Fisr – Federazione Italiana Sport Rotellistici – e, non è da escludere, una denuncia penale per l’aggressione subita e le lesioni personali riportate. Una presunta testata sferrata nei locali spogliatoio del PalaLido avrebbe messo ko l’arbitro, uno dei due componenti della coppia di fischietti designati per l’importante gara1 dei quarti di finale scudetto tra Valdagno e Follonica.
Si tratta di Luca Molli di Viareggio e Ulderico Barbarisi di Salerno, due direttori di partite di hockey su pista con una lunga esperienza alle spalle anche a livello internazionale. A loro era stato affidato il confronto forse più “caldo” già alla vigilia, con una conduzione di gara a detta delle cronaca sportive locali assai contestata in un paio di episodi da giocatori e tifosi valdagnesi, costretti a capitolare per 8-7 ai tiri di rigore. E poi, sabato scorso, a uscire definitivamente di scena dopo il 4-1 subito stavolta in casa del Galileo Follonica alla “bella”, sabato sera dopo aver rimesso la serie in parità con l’exploit di mercoledì sera (punteggio inverso, ancora ai rigori).
Intanto alla società di casa è stata inflitta una multa di 700 euro e la squalifica del campo di gioco per un turno per il comportamento del proprio pubblico, colpevole di aver intonato “frasi offensive e appellativi razzisti” nei confronti di squadra ospite, allenatore ed arbitri di gara. A rendere noto il nome di dirigente valdagnese sotto inchiesta è stato proprio il giudice sportivo della Lega Hockey. Questo il testo ufficiale e pubblico del comunicato: “Si dispone la trasmissione dell’integrale fascicolo alla Procura federale al fine di assumere gli opportuni provvedimenti nei confronti del tesserato dirigente della società Hockey Club Valdagno Marco Franceschi per il comportamento da quest’ultimo posto in essere al termine della gara e nei confronti di tutti coloro ritenuti altresì responsabili per gli eventi suddetti“. Il dirigente in questione, che mai in passato aveva assunto atteggiamenti violenti o fuori delle regole, avrà modo di difendersi nelle sedi di giustizia sportiva e fornire la propria versione dei fatti.
Ad identificare immediatamente l’autore di quella che è stata definita dal questore berico Paolo Sartori come una “violenta testata” sono stati alcuni tra i carabinieri della compagnia di Valdagno presenti all’interno dell’impianto indoor per il servizio di sicurezza disposto per l’occasione. A interessarsi del fatto avvenuto nel corso di un evento sportivo pubblico è stata la Digos della stessa questura. Un “fatto gravissimo e intollerabile” – sono di Sartori – quello posto in essere dal dirigente sportivo, che ha comportato nell’arco di una settimana la firma sul decreto di divieto di accesso alle manifestazioni sportive legate alla federazione di hockey, per la durata massima prevista. Vale a dire 5 anni.
“E’ inammissibile – ha tenuto a precisare il questore – che un dirigente sportivo possa compiere atti di una tale gravità. Quello che è avvenuto a Valdagno nella serata di sabato 30 aprile ha provocato gravissime conseguenze di carattere sanitario, e non solo, nei confronti dell’arbitro, con conseguenti problemi di Ordine Pubblico, e per questo motivo ho deciso di intervenire con fermezza. Tali atti di violenza sono intollerabili, e come tali verranno considerati e sanzionati”.