Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ospitato a Valdagno, con Prefetto e Questore
Prima tappa del Comitato interforze che periodicamente si sposterà nelle diverse aree della provincia di Vicenza. Sicurezza partecipata attraverso il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni di categoria, forme più stringenti di collaborazione tra forze dell’ordine e polizia locale, implementazione di sistemi videosorveglianza e attenzione ai fenomeni di devianza giovanile mediante il coinvolgimento degli istituti scolastici, delle parrocchie e delle società sportive locali.
Questi e altri i temi trattati nella mattinata di ieri in seno al Comitato provinciale per
l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Vicenza Salvatore Caccamo
presso il Municipio di Valdagno, alla presenza dei vertici provinciali delle forze di polizia, del questore di Vicenza Paolo Sartori e del sindaco della città Giancarlo Acerbi.
L’incontro rappresenta l’avvio della serie di Comitati “delocalizzati” che il Prefetto di Vicenza intende svolgere presso Comuni della provincia diversi dal capoluogo al fine di esaminare le specifiche tematiche su ordine e sicurezza pubblica proprie dei vari ambiti territoriali e di rafforzare la collaborazione tra le amministrazioni statali, le istituzioni locali e la società civile nell’ottica di una sicurezza sempre più partecipata e integrata. “Nel fruttuoso incontro – si legge nella nota della Prefettura – svoltosi in un clima di cordialità, il Prefetto, il Sindaco e i rappresentati delle Forze dell’Ordine, oltre a confermare la volontà di proseguire e rafforzare i rapporti di collaborazione già esistenti e a rilevare che nell’area di Valdagno non si registrano significative criticità sotto il profilo dell’ordine pubblico, hanno delineato le strategie operative per incrementare i livelli di sicurezza percepita e partecipata nel territorio comunale”.
In tale prospettiva, il sindaco Acerbi ha aderito all’invito formulato dal Prefetto Caccamo di
procedere alla futura sottoscrizione di uno specifico patto per la sicurezza urbana, avente tra i molteplici obiettivi quelli di rafforzare il controllo del territorio con sistemi di
videosorveglianza collegati alle centrali operative delle Forze di Polizia, favorire lo scambio
di informazioni tra queste ultime e la Polizia Locale, attivare momenti di aggiornamento
professionale congiunto su materie e argomenti di interesse comune, individuare le aree
urbane da sottoporre a particolare tutela e misure di prevenzione, incrementare i servizi di
polizia stradale nel centro urbano, adottare misure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di devianza prossimi all’attività scolastica con particolare riguardo al bullismo e al consumo di sostanze stupefacenti nell’ambito del progetto Scuole sicure e avviare iniziative per la
prevenzione di atti illegali o situazioni di pericolo negli esercizi pubblici con particolare
riferimento ai locali del centro storico e ai luoghi della cosiddetta movida anche mediante il
coinvolgimento diretto delle associazioni di categoria.
“Una conferma – ha sottolineato il Sindaco Acerbi all’esito dell’incontro – dell’attenzione e
della presenza delle istituzioni nel territorio. Esprimo il mio ringraziamento per il lavoro di
sorveglianza e controllo che viene quotidianamente svolto nel territorio con competenza e
grande capacità. Con le forze dell’ordine abbiamo da sempre instaurato un ottimo dialogo e
una stretta collaborazione e sono state date risposte concrete alle richieste di sicurezza della nostra comunità. La proposta del Prefetto di adottare un patto per la sicurezza urbana ci trova assolutamente disponibili e pronti a fare la nostra parte nell’interesse generale dei
nostri cittadini”.
“Lo scopo principale di questo percorso, di cui l’odierno incontro presso il Municipio di
Valdagno rappresenta la prima tappa – ha infine osservato il Prefetto Caccamo –, è quello di dimostrare che la “squadra Stato” è presente, è accanto ai cittadini e soprattutto è pronta ad ascoltare e intercettare le specifiche esigenze di ciascun territorio al fine di porre in essere tutte le misure necessarie a garantire la serenità della convivenza civile nelle singole realtà locali, anche mediante il coinvolgimento delle associazioni di categoria, del terzo settore e delle società civile”.