Addio al cuore buono di Diego, fotografo apprezzato. Si era sentito male facendo volontariato
Cielo grigio e animi affranti oggi per il saluto a Diego Manuel Faccin, fotografo vicentino il cui nome e l’attività professionale erano conosciuti tra la vallata dell’Agno e del Chiampo. E’ morto nei giorni scorsi, dopo la degenza prolungata al San Bortolo di Vicenza, a causa di complicanze cardiache in seguito a un malore grave che lo aveva sorpreso due settimane fa a Cornedo, dove viveva, ma era originario di Valdagno, più precisamente di Ponte dei Nori.
Quel giorno, il 48enne si stava adoperando con altri volontari della Pro loco di Alte Ceccato per una campagna di sensibilizzazione contro i femminicidi. Il dolore diffuso per la perdita prematura tocca infatti da dentro anche la comunità castellana, visto che da tempo Faccin gestiva in proprio il negozio di fotografia di piazza Carli – Foto Studio Siro, inaugurato nel 1984 – ad Alte di Montecchio Maggiore. Era stato in passato anche un calciatore dilettante, di ruolo difensore, bandiera proprio del Ponte dei Norti per un decennio.
Figlio d’arte fotografica di Siro Faccin, il papà del quale aveva raccolto il testimone sul piano professionale, conviveva con la compagna Lorena e aveva una sorella. E’ mancato venerdì della scorsa settimana a Vicenza, in ospedale, dove si era tentato in ogni modo di salvarlo. La sua anima ha raggiunto quella della madre Alba, che adorava, come ricordava in questi giorni di lutto tra i parenti e gli amici di famiglia, anche nel corso della veglia di preghiera che si è tenuta ieri sera nella chiesa di Ponte dei Nori. Stesso luogo sacro dove si celebrano dalle 10 di stamattina le esequie.
Persona sportiva sin da giovane, appassionato di pallone, Diego amava negli ultimi tempi in particolare le escursioni in bicicletta a cui abbinava gli scatti originali e pure di prestigio ritraendo spesso dei paesaggi, di montagna e campagna tra i preferiti, abbinando la sua predisposizione all’arte alla natura.
Tornando a due settimane or sono, al momento del malore, Diego sarebbe stato sorpreso dal forte malessere sulla via di casa, mentre rientrava in auto a Cornedo. Da un lieve stato di indisposizione, all’improvviso, le fitte via via più insistenti e la necessità dei soccorsi in codice rosso per un probabile infarto sopravvenuto e le cui conseguenze si sono rivelate letali. Viste le condizioni critiche, quel giorno la squadra di emergenza del Suem 118 giunta sul posto decide per il ricovero diretto al San Bortolo, dove il 48enne è stato sottoposto a un intervento salvavita di cardiochirurgia. Lo aveva superato, si era fatto quanto possibile in quelle ore concitate, ma non si è più ripreso. Fino al triste epilogo dopo che i medici del polo vicentino avevano tentato ogni percorribile via.