“Ciao Raffa” e “addio Maestro Bedin”: il saluto dal calcio vicentino e dall’arte della porcellana
Un fulmine a ciel sereno, visto che solo fino alla serata precedente Raffaello Bedin si trovava al campo di pallone come praticamente da sempre nella sua vita di sportivo vero, ha reso tristi gli animi di tanti appassionati del calcio dilettantistico vicentino. “Raffa“, che avrebbe compiuto 67 anni il prossimo 20 giugno, così come tutti lo chiamavano sia tra gli amici che nell’ambiente sportivo, è mancato improvvisamente nella notte tra martedì e mercoledì nella sua casa di residenza di Cornedo Vicentino, a causa di un malore letale.
E’ stato sorpreso nel sonno, secondo quanto è dato sapersi, senza dar modo a chi gli era vicino di potergli prestare soccorso in tempo. Lascia la compagna e il figlio nel dolore, con il conforto degli altri parenti più stretti, tutti ancora in attesa di poter disporre della salma del proprio caro in vista del funerale e della sepoltura. Solo dopo il nulla osta della Procura di Vicenza, orientata a richiedere accertamenti, si potrà procedere con l’ultimo saluto in terra e un pensiero comune da rivolgere al cielo.
Originario di Dueville, Raffaello Bedin si era trasferito da anni nella vallata dell’Agno dove ha stabilito la propria famiglia insieme alla compagna e al figlio Giulio. Il legame con la sua cittadina natale, però, è sempre rimasto strettissimo, anche in virtù dei viaggi quotidiani da e verso Passo di Riva, dove ha mantenuto la sua attività lavorativa nel laboratorio di via san Marco in cui creava opere di pregio in porcellana, specializzato in figure sacre e votive ma non solo. Un artigiano divenuto artista, uno scultore apprezzato che insieme al fratello Maurizio ha prodotto statuette richieste ben oltre i confini della regione.
Nella sua “seconda vita” oltre la sfera professionale, dopo la carriera da buon calciatore dilettante in gioventù, aveva scelto di rimanere nel mondo del pallone ritagliandosi un ruolo lontano dai riflettori, sempre nel dietro le quinte dove si trovava davvero a suo agio, là dove si stringono i più genuini e duraturi legami di amicizia tra persone che condividono una passione profonda. Allenatore in seconda e dirigente factotum sempre in “moto”, con questo innato spirito di servizio ha sublimato i ruoli che di volta in volta gli venivano assegnati nelle diverse squadre e società in cui ha collaborato nel tempo.
Nelle ultime stagioni compresa quella in corsa Bedin ha fatto sempre parte parte dello staff della squadra del Summania, a Piovene Rocchette e allo Stadio Bertoldi, dunque, e tra le altre passato si era fatto apprezzare nelle fila nel grande Thiene di fine anni ’90 in serie D e ancora a Dueville, dove era cresciuto da ragazzo.