Il giorno dell’addio a Lorenzo Urlo, morto in un conceria di Zermeghedo. Incertezza sulle cause della morte
Si terranno oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa parrocchiale di Cornedo Vicentino i funerali di Lorenzo Urlo, l’operaio di 48 anni morto sabato scorso a Zermeghedo mentre tentava di spegne un incendio scoppiato all’esterno della Conceria Riviera in via Galilei.
L‘autopsia eseguita martedì 16 agosto, sulla salma del manutentore non ha fatto chiarezza sulle cause della morte e sarà quindi necessario attendere i risultati degli esami di laboratorio eseguiti sul corpo dello sfortunato 48enne. Sul fatto è aperto un fascicolo in Procura a Vicenza e del caso si sta occupando il sostituto procuratore Alessandra Block.
Lorenzo Urlo lascia la figlia Ilaria, la mamma Annunziata (Tina) e i fratelli Tatiana e Pietro. Al momento del fatto stava operando nella conceria per conto di un’agenzia di somministrazione di lavoro e aveva lavora per la Conceria Riviera diverse volte. Nel dettaglio, pare fosse intento ad effettuare alcuni lavori di saldatura. Le scintille potrebbero quindi aver dato fuoco ad alcuni bancali di legno presenti all’esterno dello stabilimento.
Sul posto ad aiutare Urlo era intervenuto anche un altro dipendente dell’azienda, in quel momento chiusa per ferie. Mentre quest’ultimo era andato incontro ai vigili del fuoco, Urlo era rimasto a spegnere le fiamme. Cosa sia accaduto in quei momenti non è chiaro, fatto sta che quando i pompieri sono arrivati hanno rinvenuto Urlo stramazzato al suolo nel piazzale. Hanno iniziato quindi le operazioni di rianimazione cardio-polmonare mentre altri pompieri spegnevano l’incendio. All’arrivo dell’ambulanza del Suem le operazioni di rianimazioni sono proseguite a cura dei sanitari, che alla fine però si sono dovuti arrendere, dichiarando la morte dell’uomo. Sul fatto sta indagando anche lo Spisal dell’Ulss 8 Berica, ma non è ancora chiaro se si sia trattato effettivamente di un infortunio sul lavoro o se la morta sia stata provocata da un malore per altri motivi.