Matrimonio con Covid: positivi oltre una ventina di invitati dopo il pranzo nuziale
Oltre ai viaggi in comitiva anche funerali e matrimoni sono finiti sotto la lente di ingrandimento dei servizi di prevenzione delle Ulss vicentine, condotta necessaria per tentare di tracciare l’origine e diffusione dei focolai di contagio in ambiente extralavorativo, extrascolastico ed extradomestico.
Uno dei casi recenti più noti a livello provinciale si riferisce ai fiori d’arancio celebrati di recente e Cornedo Vicentino, con banchetto e festa annessi che, per quanto in “regime controllato” rispetto agli sfarzi che la tradizione impone, hanno visto circa 25 persone alle prese con il Covid-19 a distanza di una decina di giorni.
Dai sorrisi e brindisi di gioia si è passati in poco dì più di una settimana all’apprensione diffusa quanto i casi di contagio riscontrati. Questo dopo l’insorgere dei primi sintomi di malattia, riconducibili all’infezione da coronavirus, accusati da alcuni fra gli invitati ed estesi – questo il timore almeno – ai familiari di questi ultimi. Gli esami diagnostici svolti attraverso i tamponi rapidi, a cui a decine si sono sottoposti, avrebbero poi confermato i sospetti di un molto probabile trait d’union nei giorni successivi.
Messa solenne in chiesa a Cornedo, banchetto nuziale in ristorante, festa a ranghi ridotti. Ogni step della giornata di celebrazioni sarebbe avvenuto secondo il rispetto delle regole e con le dovute precauzioni adottate, tra mascherine, distanziamento e igiene delle mani, ma evidentemente qualcosa non è andato per il verso giusto. Anche se nessuno tra gli astanti presentava stati di malessere tali da rappresentare un rischio, il virus si sarebbe fatto strada in maniera subdola e invisibile, aprendo una breccia alla diffusione di patogeni che hanno “aggredito” alcuni tra i presenti. Amici più intimi dei novelli sposi ma anche familiari, secondo quanto riporta un servizio sul tema del Giornale di Vicenza.
Il fatto risale alla seconda decade di ottobre, con buona parte degli invitati provenienti dal territorio Ovest Vicentino dove si sono celebrate le nozze e consumato poi il banchetto, disponendo il distanziamento richiesto tra i tavoli e tra i commensali. Nulla, all’indomani della festa d’amore per quel giorno almeno ben riuscita, aveva lasciato presagire quello che da lì a poco sarebbe poi accaduto, nei primi giorni in cui proprio l’area occidentale della provincia vicentina iniziava a contare l’impennata di riscontri di positività al virus. Tra i 20 e i 30, secondo gli approfondimenti portati a termine finora, risulterebbero correlati a questo episodio.