Rimessi in libertà i giovani spacciatori della Vallata dell’Agno
L’arresto nella notte tra venerdì e sabato, poi il “liberi tutti“. Forti della presunzione d’innocenza garantita dall’ordinamento italiano fino al terzo grado di giudizio, rimangono indagati ma formalmente liberi di circolare i quattro giovani identificati nel blitz operato nella Vallata dell’Agno, tutti tra i 20 e i 25 anni. Sarebbero coinvolti – da incensurati – in un giro di spaccio accertato scoperto dai carabinieri di Marostica, un traffico che dalla scorsa primavera si sarebbe mosso da Brogliano e Cornedo fino al Bassanese. Solo per uno dei cinque, L.S. le iniziali, di soli 21 anni e residente a Castelgomberto, è stata ordinata la misura dell’obbligo di firma in caserma. Per i suoi “amici” revocati gli arresti domiciliari in attesa del corso della giustizia che li porterà a processo una volta concluse le indagini.
Gli altri protagonisti della vicenda di droga risiedono in tre a Cornedo: C.P. di 22 anni, G.D.V. di 25 e M.P. di 20. Per questi tre dal tribunale di Vicenza è arrivata la convalida dell’arresto decisa dal giudice per le indagini preliminari che, ordinamento alla mano, ha poi disposto lo stato di libertà per tre quarti dei componenti di una gang che per alcuni mesi avrebbe rifornito il mercato dello sballo leggero tra Marostica e Bassano del Grappa. In precedenza altri individui erano stati fermati e denunciati dalle forze dell’ordine, nel corso dell’estate, attirando i sospetti sui vicentini della vallata dell’Agno in contatto con gli stessi personaggi noti della zona poi finiti nella rete degli ispettori.
L’unica misura cautelativa, riservata al giovane di Castelgomberto, si giustifica con il possesso riscontrato dai militari di 36 grammi di hashish e e ben 318 di marijuana oltre a utensili e apparecchiature (bilancini elettronici e termosaldatori) note come “kit” dello spacciatore, usate per il confezionamento di buste ermetiche. In tutto, tenendo conto delle perquisizioni operate nei confronti di tutti i componenti della banda dedicata allo smercio di sostanze stupefacenti, ammonta a circa un chilogrammo il quantitativo sequestrato oltre a numerose banconote ritenute ricavo dell’attività illecita.