Crediti incagliati col 110%: operai sulla gru per protesta per gli stipendi arretrati. Rischio denuncia
Sono saliti su una gru, a decine di metri di altezza, sospendendo l’attività del cantiere e chiedendo il pagamento delle mensilità di stipendio arretrate. E’ accaduto ieri a Valdagno nel cantiere dove è in costruzione un complesso residenziale: protagonisti due dipendenti di una ditta edile in subappalto. Hanno minacciato di buttarsi nel vuoto in segno di protesta se non fossero arrivati gli stipendi arretrati non ancora versati dal loro titolare.
Sul posto sono arrivati i carabinieri, i vigili del fuoco ed i soccorritori del Suem 118, che hanno avviato una trattativa per far scendere i due operai.
“La disperazione per il mancato riconoscimento del giusto e dovuto salario – commentano oggi Riccardo Martin e Massimiliano Bianco di Fillea Cgil Vicenza – ha costretto questi lavoratori ad un gesto estremo mettendo a repentaglio la loro stessa vita. Come segreteria siamo intervenuti nel cantiere già presidiato dalle forze dell’ordine e dai pompieri, che fortunatamente hanno convinto i lavoratori a desistere dal gesto estremo”.
“Per questa nobile causa – aggiunge la nota sindacale – apprendiamo ieri sera dai media locali, che i lavoratori prima accompagnati in caserma ora rischierebbero anche una denuncia. Denuncia per cosa? Per aver protestato contro un ingiustizia? Se così fosse a noi sembra veramente incomprensibile. Chi sciopera per il salario e per chiedere rispetto e dignità per il proprio lavoro è sempre nel giusto. Molto probabilmente queste situazioni causate anche da crisi finanziarie legate ai crediti ‘incagliati’ maturati con il bonus 110% (il cantiere in questione è legato al Super-Bonus) stanno causano crisi finanziarie delle aziende coinvolte, inoltre assieme alla recente riforma del codice appalti renderanno a nostro avviso il settore dell’edilizia sempre più luogo di sfruttamento dei lavoratori”.
“Oggi, in questa società ‘inversa’, dove le vittime si colpevolizzano e si offrono scappatoie ai carnefici, noi diciamo che serve più giustizia sociale e rispetto di chi lavora per vivere.
Questo gesto estremo, il secondo in provincia, dopo quello di Thiene, a distanza di poche settimane deve portare tutta la società civile ad un profonda e necessaria riflessione sul valore del lavoro, messo al centro dalla nostra Costituzione ma spesso dimenticato” concludono Riccardo Martin e Massimiliano Bianco, rappresentanti del settore edile Fillea di Cgil Vicenza.