Dopo le polemiche, pronta la nuova ordinanza sulla pipì dei cani
Dopo le polemiche e la retromarcia del Comune, nuova versione a Valdagno per l’ordinanza che impone ai proprietari di cani di pulire il luogo dove i loro “pet” fanno i propri bisogni.
La prima ordinanza sarebbe dovuta entrare in vigore lo scorso 15 maggio e aveva l’obiettivo di rispondere alle numerose lamentele che arrivano in Municipio, imponendo l’obbligo, per chi portava a passeggio il cane, di munirsi di un contenitore con dell’acqua per diluire e ripulire la pipì del cane nelle strade pubbliche o aperte all’uso pubblico (se pavimentate), pena una multa da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro (per le feci, come si sa, vige invece l’obbligo di raccolta tramite appositi sacchetti). L’ordinanza però dopo qualche giorno di proteste, anche da parte di associazioni come l’Enpa, era stata ritirata, con l’obiettivo di specificare meglio le aree di applicazione. Tante infatti erano state le richieste di precisazioni da parte dei cittadini e delle organizzazioni animaliste, un po’ come anni fa era già accaduto anche a Thiene.
Ora, ecco la nuova ordinanza. “Abbiamo chiarito che non sarà necessario pulire la pipì dei cani nelle aree verdi a margine delle strade, in prati e boschi, nelle strade collinari dove non ci sono abitazioni, ma solo nei percorsi pedonali, nelle vie, nelle piazze, sui manufatti e sui muri di case e negozi dei centri abitati. Abbiamo inoltre inserito l’indicazione esplicita di usare solo acqua senza aggiunte di sostanze chimiche o detergenti. Ringraziamo l’Enpa e la Polizia locale per la collaborazione e gli approfondimenti. Una volta in vigore, monitoreremo insieme l’applicazione e l’efficacia dell’ordinanza per capire eventuali ulteriori correttivi anche in vista di un possibile inserimento della misura nel Regolamento del decoro urbano, condiviso con gli altri comuni di Valle, che già disciplina molti altri aspetti per il rispetto e la tutela della nostra città”. Spiega così la nuova ordinanza il sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi.
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A seguito dell’incontro avuto con Enpa e con la polizia Locale, il provvedimento, in pubblicazione nei prossimi giorni e in vigore dal primo giugno, non parla più di obbligo di pulizia genericamente sulle “superfici pavimentate in area urbana”, ma di obbligo “in centro abitato, fatta eccezione per le aree verdi al di fuori di quelle dove non è già espressamente vietato l’accesso ai cani”. I padroni dei cani non avranno quindi nessun obbligo di dilavare le deiezioni liquide nelle aiuole, nelle aree verdi a margine delle strade, nelle aree verdi dove è consentita la presenza di cani e nelle strade periferiche dove non ci sono abitazioni.
La pulizia con l’acqua sarà invece necessaria nei percorsi pedonali, nelle vie e nelle piazze, sui manufatti e sui muri, anche sulle aree private prospicienti a quelle pubbliche dei centri abitati. Non sono invece regolate dall’ordinanza le aree esclusivamente private e altre forme di imbrattamento del suolo pubblico – come l’espletamento di bisogni fisiologici da parte delle persone – per le quali vige quanto stabilito dal Codice civile.
Nella nuova ordinanza è stato inoltre specificato che la sanzione (come da Legge 689) è di 50 euro oltre alle spese del procedimento.
Alcuni esempi
Chi passeggia in pista ciclabile dovrà quindi pulire se il cane la fa nel percorso pavimentato o su un lampione, ma non servirà se la fa nel verde a fianco della pista o su un albero. Se si va a passeggio in collina, non servirà pulire lungo le strade, ma bisognerà farlo se si è al centro di una contrada abitata. “Come sempre detto, questa misura nasce per tutelare il decoro e l’igiene del suolo pubblico nella nostra città, nel rispetto di tutti e nell’ottica di un’equilibrata convivenza con gli animali – aggiunge Acerbi -. Insieme alle richieste di precisazione, abbiamo ricevuto anche tanti riscontri positivi, a dimostrazione che si tratta di un tema sentito. Fermi restando i principi da cui siamo partiti, con i chiarimenti introdotti crediamo di aver migliorato la risposta che diamo a tutta la comunità: ai possessori dei cani – che già oggi quasi tutti si distinguono per civiltà e senso di responsabilità – e a chi, in centro o nei quartieri, chiede che venga garantito il decoro delle aree pubbliche e non solo”.
Tra le novità dell’ordinanza rientra anche l’indicazione di non aggiungere sostanze chimiche o detergenti all’acqua che si usa. “Un’altra preoccupazione – conclude il sindaco – giustamente sollevata da Enpa, che nella nuova ordinanza trova risposta. Con l’associazione, che ringraziamo della disponibilità, abbiamo già concordato di valutare insieme nelle prossime settimane l’applicazione delle misure per valutarne l’effettivo impatto. L’auspicio è che anche questa possa diventare un’abitudine come è stato con i sacchettini per la raccolta delle deiezioni solide. Un gesto di civiltà che va a vantaggio di tutti”.