Il monossido di carbonio satura l’abitazione: sviene il padre, moglie e figlia di 3 anni ricoverate
Hanno seriamente rischiato di morire nel sonno una coppia di giovani genitori e la figlioletta di appena 3 anni, nella tarda serata di sabato, a causa di una fuoriuscita di gas – si parla in questi casi di monossido di carbonio -, salvati in extremis e praticamente per caso, prima che l’abitazione fosse interamente satura delle emissioni nocivi e potenzialmente letali.
Lo svenimento del padre, in cucina, dopo essersi alzato dal letto per prendere un bicchiere d’acqua alla piccola, ha attivato i soccorsi giunti nell’abitazione di Valdagno: una volta sul posto, gli operatori si sono resi conto in pochi minuti di cosa aveva provocato il malore, ed è stato chiaro cosa sarebbe accaduto se i tre componenti della famiglia avessero trascorso la ore successive dopo essersi addormentati.
Pericolo scampato, per loro fortuna, evitando un dramma terribile, e conseguenze residue trascurabili per l’uomo, di origini nordafricane come la moglie. Il monossido di carbonio che si stava diffondendo nell’aria, alla lunga, avrebbe agito come un veleno silente – è infatti un composto aereo inodore e incolore – provocando sintomi quali mal di testa, vertigini, debolezza, nausea e perfino vomito, portando allo stato confusionale. Di fatto, se inalato mentre si dorme, rende inermi e senza il risveglio per fattori esterni si rischia la morte.
Nel caso specifico della famiglia di Valdagno, il gas nocivo si sarebbe diffuso lentamente e gradualmente nel corso della giornata di sabato. Nessuno poteva accorgersene ma il corpo esile della bimba di appena tre anni aveva cominciato a soffrirne tra il pomeriggio e la prima serata, tanto che lei stessa aveva manifestato dei sintomi, andando presto a coricarsi fino a quando, prima delle 23, è scattato l’allarme. A provocare le pericolose esalazioni un probabile problema al sistema di ventilazione collegato alla caldaia, vicina al locale cucina, dove il papà è stramazzato al suolo.
Il rumore udito del tonfo in cucina del partner ha spinto la moglie a verificare cosa fosse accaduto e da qui è portata la macchina dei soccorsi, che ha interessato in regime di piena urgenza il personale del Suem 118 dell’ospedale di Valdagno e i vigili del fuoco. I tre sono stati quindi presi in carico dalle due équipe mediche ospedaliere e in pochi minuti trasferiti al pronto soccorso del San Lorenzo, iniziando per la madre e per la piccole le profilassi di ossigenoterapia, mentre il padre prima svenuto si è gradualmente ripreso.