Il ricordo di Anzolin “para” la burocrazia (su assist del prefetto). Lo Stadio porterà il suo nome

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Un volo di Roberto Anzolin, uno dei più agili portieri delle storia del calcio italiano

Roberto Anzolin respinge in tuffo anche la burocrazia e incide il suo nome nella targa che, prossimamente, sarà apposta all’ingresso dello Stadio dei Fiori di Valdagno. Anzi, è corretto dire, da ieri, Stadio Dei Fiori-Roberto Anzolin. Un’intitolazione che nelle intenzioni era già stata decisa, approvata e annunciata in sede di amministrazione comunale e di un grande evento dedicato al campione – morto nel 2017 a 79 anni di età – ma che, in rispetto di un iter iter burocratico che prevede un’autorizzazione speciale da parte del prefetto, era stata stoppata.

Le norme vigenti sulla toponomastica e monumenti pubblici, per estensione da applicare sugli impianti sportivi, prevedono infatti quando che trascorrano almeno 10 anni dalla morte della persona in oggetto prima dell’attuazione. Ma, come avvenuto ad esempio con un’altra calciatore amatissimo come Paolo Rossi, una postilla concede una riduzione dei tempi  attraverso l’autorizzazione concessa dal prefetto di Vicenza.

Dopo aver esaminato, la richiesta, il rappresentante sul territorio del Ministero dell’Interno si è espresso favorevolmente. Per la gioia intanto della moglie di Roberto, Gabriella, e in particolare del figlio Fabio e del nipote Giulio, che portano il cognome del papà e nonno che insieme hanno ricordato lo scorso anno attraverso una mostra e la pubblicazione di un libro illustrato dedicato a un nonno tanto famoso quanto intimo nei ricordi del nipote, frutto di un grande lavoro intrapreso nel periodo della pandemia, apprezzato a Valdagno e non solo, portato avanti a capofitto proprio dal nipote con l’aiuto di tanti amici del “gatto”, come lo soprannominò un allenatore in serie A.

Nel nome del… nonno, oltre che del padre. Giulio e Fabio raccontano Roberto Anzolin

Un “rigore” certo dovuto, nel rispetto del norme e che si è concluso solo ieri, ma quando si parla del calciatore della vallata dell’Agno più famoso di sempre, e per di più di un portiere di ruolo, non c’è rigore che tenga. Ed è così che presto dall’alto Roberto Anzolin vedrà il suo nome nella storica “culla” del calcio di Valdagno, in quel campo glorioso dove un tempo al posto delle tribune sorgevano delle magnifiche aiuole, da qui il nome “Stadio dei Fiori”. Al numero 1 campione d’Italia in bianconero è stata dedicata una puntata del podcast di Radio Eco Vicentino BreakPoint, ascoltabile in calce a questo articolo.

Allo Stadio dei Fiori sboccia un nome: quello di Anzolin, portiere in Azzurro e in… bianco e nero

La notizia della firma del nuovo prefetto berico Filippo Romano è stata data direttamente da un emissario del Comune a Giulio Anzolin, mentre si trovava al lavoro nel suo bar di piazza Dante. E nessuno se l’aspettava, dopo il blocco di natura burocratica che aveva lasciato una scia di profondo rammarico e imposto un’attesa imprevista, in linea teorica fino al 2027, nel decennale dell’addio al portiere ex Valdagno, Palermo, Juventus, Atalanta, Vicenza e altri club nella parte finale della carriera, prima di dedicarsi ad allenare. “Non me l’aspettavo – ci confida il nipote -, è stata una super sorpresa. Mia nonna Gabriella è rimasta senza parole per 20 secondi quando l’abbiamo informata, è una grande emozione”.

Anzolin ha fatto parte della sfortunata spedizione della Nazionale ai Mondiali inglesi del 1966

A cui segue già, all’indomani, un turbinio di idee da mettere giù con più calma per quando arriverà il giorno dell’installazione della targa. “Sicuramente metteremo in moto qualcosa – confida Giulio -, non appena avrò modo di confrontarmi con mio papà Fabio, intanto un grazie enorme lo rivolgiamo a tutti coloro che hanno agevolato questa sorpresa, eravamo un po’ tutti rassegnati qui ad attendere altri tre anni”.