Mini lockdown verso la proroga per i comuni della Vallata dell’Agno, Chiampo e Arzignano
Il “mini” lockdown sancito dai 7 comuni – i più colpiti dall’ondata di contagi – dell’Ovest Vicentino nel week end di Ognissanti è in odore di proroga, mentre per ora viene esclusa la prospettiva immediata delle vallate dell’Agno e del Chiampo come “zona rossa”. Se si guarda sul piano cromatico di fatto si rimane sulla tonalità arancione per i territori di Valdagno, Trissino, Cornedo, Castelgomberto e Brogliano, a cui si aggiungono Chiampo e Arzignano dalla valle più a Ovest.
A distanza di poco meno di un mese dalla prima decisione congiunta da parte dei sette sindaci degli enti locali coinvolti, la situazione generale rimane ad alto rischio di contagio, dopo aver toccato e oltrepassato in media il 2% della popolazione colpito dal virus Sars-Cov-2, e 1.100 contagi accertati già ai primi del mese, con il corollario di impennate di ricoveri e decessi. Un capitolo a parte, drammatico, è scritto dai focolai delle case di riposo falcidiate dei proprio ospiti, caduti nella morsa del virus. Gli esempi più tristemente noti il centro residenziale Scalabrin di Arzignano , la Rsa della Fondazione MArzotto a Valdagno (vedi il servizio di La7) e “fuori zona” l’Ipab La Pieve di Montecchio Maggiore.
Dopo la firma congiunta del 2 novembre scorso, preannunciata due giorni prima da alcuni sindaci, si replicherà con ogni probabilità già oggi. Il documento condiviso dai diversi territori non dovrebbe discostarsi da quello precedente nella sostanza, confermando la serie di misure adottate dai comuni più colpiti che si ritiene abbiano contribuito a frenare l’assalto del coronavirus in una delle due aree più colpite del Veneto, secondo i dati in mano alla Regione, al pari di un’area del Bellunese. Numeri, percentuali e riscontri sanitari che risultano al vaglio proprio del presidente Luca Zaia e del comitato tecnico scientifico di riferimento per studiare eventuali risposte più stringenti, ma non sarà “zona rossa” territoriale. O, almeno, non da subito, fermo restando il costante monitoraggio in corso. Proprio nel punto stampa di lunedì scorso, a Marghera, il tema delle vallate del Chiampo e dell’Agno è stato toccato, senza fornire indicazioni definitive.