Porte aperte alla cultura: al via la stagione teatrale Finisterre
La stretta di mano è stata scelta, non a caso, come rappresentazione grafica della nuova rassegna teatrale Finisterre, giunta alla settima edizione, che andrà in scena a Valdagno dal prossimo 30 maggio al 27 novembre. Un nuovo cartellone di appuntamenti a dimostrazione di come la cultura abbia voglia di ripartire dopo un anno e mezzo di chiusura dei teatri. In fase di definizione proprio in queste settimane anche le proposte estive che si inseriranno tra luglio e ottobre.
Il grande comune denominatore della kermesse sarà la partecipazione del pubblico che non vivrà le rappresentazioni da semplice spettatore ma ne sarà parte integrante. In programma otto spettacoli teatrali già a calendario che proporranno teatro contemporaneo visto quest’anno come luogo dove discutere i tempi del presente: a condurli compagnie affermate dall’alto tasso di gioventù, provenienti addirittura dalla Toscana e dalla Lombardia. In vista della presentazione degli appuntamenti, organizzatori e attori avrebbero voluto salutarsi con un caloroso abbraccio tanto era l’entusiasmo nel vedersi finalmente proiettati di lì a poco nuovamente sul palco; l’evento invece è avvenuto a distanza in videoconferenza insieme alla responsabile dell’ufficio Cultura Michela Rossato e all’assessore alle Politiche Culturali Anna Tessaro.
“Con questo ricco programma di spettacoli vorremmo rivedere e conservare il lato umano perso durante la pandemia – riferisce il vice sindaco Tessaro – la chiave vincente crediamo fortemente sia la cultura che in questo periodo difficile è stata la più maltrattata. Abbiamo scelto la stretta di mano come simbolo della rassegna per rappresentare il mondo delle relazioni che tanto sono mancate in questi lunghi mesi”.
Ad oggi il calendario non riporta orari ne location in quanto l’intera programmazione potrà subire flessioni e modifiche conseguenti al piano di prevenzione del contagio da Covid-19. Per tale motivo tutti gli aggiornamenti, anche le procedure di prenotazione degli spettacoli, saranno di volta in volta pubblicati sul sito del comune di Valdagno www.comune.valdagno.vi.it, sulla pagina Facebook Valdagno Cultura-Eventi e sul canale Telegram del Comune di Valdagno-Eventi e Cultura. Si conta di ospitare diversi appuntamenti anche all’interno del Teatro Super.
Un’altra novità dell’edizione 2021 di Finisterre è il sostegno a Connessioni, una rete veneta di spazi teatrali rivolta all’ospitalità ad artisti che operano nel campo della ricerca teatrale e che da quest’anno vede la presenza anche della compagnia valdagnese Livello 4. “Il sostegno a questa realtà, con una tre giorni di spettacoli a giugno – prosegue Tessaro – vuole dare un forte input al mondo delle produzioni artistiche e teatrali che in campo culturale ha sofferto pesantemente degli effetti della pandemia. Investire in cultura per noi non è solo assicurare proposte di intrattenimento per il pubblico, ma offrire occasioni di incontro, di ricerca e scoperta delle comunità da cui spesso nascono gli spettacoli stessi.”
“C’è una grande voglia di tornare a vivere tra la gente – dichiara Francesco Rotelli della compagnia teatrale Gli Omini.” La squadra di artisti toscana da più di dieci anni costruisce gli spettacoli con le parole della gente che incontra per strada per creare eventi unici. Sono arrivati a Valdagno il 24 maggio e per una settimana vivono la città, la ascoltano, assorbono come spugne gli umori e le storie, gli sfoghi e i desideri dei valdagnesi. Poi con le parole e le sensazioni raccolte, scriveranno e metteranno in scena domenica 30 maggio a Palazzo Festari uno spettacolo che vivrà solo una volta. L’istantanea di un istante.
Il 6 giugno una modalità mista di fare teatro sarà condotta da La Piccionaia che proporrà il silent play “Il cielo sopra Valdagno” su tre fasce di orario, alle 11:00, alle 16:00 e alle 18:00. Le comparse saranno i passanti inconsapevoli, invece le quinte lo spazio urbano della piazza. Si passerà poi all’11 giugno quando al Teatro Super la compagnia Teatro Magro presenterà “A menadito” dove il pubblico sarà coinvolto in prima persona, aprirà il libro oggetto dello spettacolo ad una pagina casuale e da quel punto in poi l’attore lo racconterà proponendo collegamenti, risposte, epiloghi e suggestioni. A salire sul palco il giorno successivo il 12 giugno sarà Livello 4 con lo spettacolo “Loop” che farà dialogare teatro e danza intorno al mito di Sisifo, emblema dell’uomo ingannatore e scaltro, condannato a spingere un pesante masso per l’eternità. “Metamorfosi – di forme mutate” del Teatro del Lemming si snoderà il 13 giugno, liberamente ispirato alle Metamorfosi di Ovidio, proponendo per ogni partecipante un’immersione radicale, intima e personale nello spazio del rito, del mito e del ricordo. L’accesso sarà riservato ad un gruppo di soli cinque spettatori a replica. Dall’11 al 13 giugno l’installazione di Terzo Tempo “Momec – memoria in movimento” proporrà una raccolta di ricordi per creare memorie condivise e fare comunità. Si proseguirà il 15 giugno con la compagnia teatrale Sotterraneo che proporrà “Shakespearology”, una biografia di materiali shakespeariani più o meno pop, una sorta di pezzo teatrale ibrido: dopo secoli passati a interrogare la sua vita e le sue opere, finalmente è lui che dice la sua, interrogando il pubblico del nostro tempo. Trascorso il periodo estivo, il 30 ottobre si torna alla ribalta con “Diary of a move” di Masako Matsushita che presenterà uno spettacolo originale in cui convertirà in materiale coreografico, attraverso gesti, azioni, movimenti ed emozioni, la quotidianità di sessantaquattro persone vissuta durante il lockdown del 2020. La rassegna si concluderà il 27 novembre con “Nel tempo che ci resta” di Campo Teatrale che ricostruisce, ricorda, denuncia e si interroga sulla morta di Falcone e Borsellino in un amaro viaggio fatto di lotta alla mafia, menzogne, senso di dovere.