Prima la lite al negozio, poi pugni in pronto soccorso (pur sotto sedazione). In carcere 28enne
Ha preso a pugni un anziano paziente che come lui si trovava in pronto soccorso in una sala dell’ospedale San Lorenzo di Valdagno, tentando poi di replicare gli atti violenti sia contro il personale sanitario al lavoro sia verso i Carabinieri, intervenuti – per la seconda volta in un paio d’ore – per bloccarlo e metterlo “fuori combattimento”, vista l’indole tutt’altro che pacifica e lo stato di alterazione evidente.
Un mercoledì sera di certo tutt’altro che sereno quello vissuto praticamente da chiunque si sia imbattuto in giovane uomo di 28 anni, di nazionalità brasiliana domiciliato da tempo nella vallata dell’Agno, peraltro volto arcinoto alle forze dell’ordine. Una serata iniziata con una lite di fronte a un supermercato in città, con un “interlocutore” poi uscito di scena, nel corso della quale è intervenuta una terza persona come “mediatrice”.
Una situazione ad alta tensione che aveva consigliato l’altra sera la richiesta di l’intervento in accoppiata dei militari dell’Arma e di un team di emergenza 118 in ambulanza. Il giovane sudamericano era in palese stato di alterazione psicofisica dovuto a probabile assunzione di alcool o sostanze illecite, o un mix, tanto da dover ricorrere alla sedazione farmacologica per consentire la presa in custodia in sicurezza, all’intervento dei Carabinieri valdagnesi. Un capitolo, sul piano dell’azione operativa almeno, che sembrava già chiuso, non fosse che il 28enne ricoverato in pronto soccorso, una volta – si fa per dire – tornato in sé ha reagito prendendosela con un altro paziente. Un pensionato, anche lui in attesa di accertamenti. Dallo stato di semi incoscienza a quello di violenza è stato un attimo: il brasiliano ha aggredito l’anziano sferrandogli un pugno al volto, afferrando il borsello portamonete altrui.
Tempo di pochi attimi e, poi, sono intervenuti di nuovo i militari per porre fine al “secondo round”, dopo che l’esagitato, divincolatosi dal tentativo di cattura, ha sbattuto contro una porta a vetri dell’ingresso del pronto soccorso. Fortuna sua, senza ferirsi, non potendo più, però, “prolungare” la sua permanenza nel luogo di cura. Infine, la baraonda si è conclusa con l’arresto definitivo, ma non prima che gli uomini in divisa venissero sottoposti a una sequela di ingiurie e minacce verbali, rivolte a loro e ovviamente anche al personale di medicina e infermeria.
La vicenda di cronaca trova poi epilogo nella notte trascorsa in cella nel carcere di Vicenza, in attesa dell’udienza di convalida del fermo. Il giudice lo ha poi rimesso a piede libero, con unico vincolo l’obbligo di firma in caserma Carabinieri a Valdagno.