C’è una Recoaro “alla ribalta”: è Rekobalt, gruppo di giovani promotori delle proprie radici
“Sono spesso in giro per l’Italia per via del mio lavoro, ma quando torno a Recoaro mi dico sempre: mamma quanto è bella casa mia!“. Quale miglior spot di questa frase confidata “a microfoni spenti” da una ragazza recoarese doc, punto di riferimento e portavoce proprio di un gruppo spontaneo di una ventina di giovani intraprendenti che vivono – e amano – la “Conca di Smeraldo” e le sue tradizioni? Ecco servita la testimonianza e pure la tenacia visti i tempi che corrono di “Rekobalt“, un manipolo di una ventina di recoaresi e dintorni che da circa 7 mesi hanno trovato il modo di ridurre le distanze sia tre le persone che tra le diverse generazioni, ma anche tra il passato più ancestrale e un futuro prossimo con un territorio – quello dove sono cresciuti – assolutamente da valorizzare.
Ragazzi e ragazze, adolescenti ma anche giovani già adulti, ad oggi con range anagrafico dai 16 ai 37 anni o giù di lì, ma senza alcun limite d’età “in entrata”. In fine dei conti basta sentirsi giovani dentro e saper mettere a disposizione idee, tempo libero e creatività da dedicare alla comunità sotto un’ottica di promozione culturale ma anche di contributo sociale, se si guarda con attenzione alle iniziative fin qui messe in campo in pochi mesi. “Vanno bene anche 80 anni, sarebbe sbagliato porre limiti anche perchè c’è sempre qualcosa da imparare da chi è più grande e in generale dalle persone. Siamo tutti bene o male giovani se le idee che si portano lo sono”.
Il punto di ritrovo, già da 6 mesi ormai, è virtuale attraverso una videocall settimanale serale, dopo i primi incontri live ospitati in una sala messa a disposizione dalla parrocchia locale. “Siamo riusciti a farne due o tre di persona, ma in tutto questo c’è un aspetto positivo, perchè è stato un banco di prova per noi: sarebbe stato facile mollare e far morire tutto lì, invece siamo andati avanti. Rivedendo tutto, lasciando qualche progetto nel cassetto per ora e stilando nuovi piani, ma ci siamo”. Con Martina Santagiuliana e Michele Balasso, amici tra loro, a lanciare l’amo a fine estate con un cesto colmo di buona volontà e aspirazioni, riempito poi con il contributo di tutti gli altri ragazzi/e che hanno aderito. Tutta gente orientata sul proprio futuro personale e professionale, come è giusto che sia, ma con radici solide ed empatia dichiarata nei confronti del proprio territorio, delle sue leggende senza tempo, le tradizioni, i paesaggi e la sua gente. Territorio di cui “siamo innamorati” come spiega la portavoce. E tratteggiato con il simbolo delle montagne nel logo, semplice ed evocativo allo stesso tempo.
Rekobalt, chiaro il riferimento indiretto alla radice del toponimo Recoaro? Sì, ma non solo. “Noi siamo innamorati delle leggende, della storia e delle radici del nostro paese. Quando abbiamo capito di dover darci un nome – spiega ancora Martina – abbiamo pensato alla lingua cimbra delle nostre origini, che nessuno parla più, prendendo spunto da qui grazie ad un amico di Asiago che la conosce bene. ‘Reko’ ha un doppio significato, ma non si tratta di traduzioni sempre letterali: rastrello da una parte e spuntone di roccia dall’altra mentre ‘balt’ indica il bosco, da cui nasce anche l’associazione cromatica di Conca di Smeraldo”. Proprio dalla lingua cimbra tra l’altro sta nascendo una collaborazione con la realtà altopianese di Asiago, con il vicesindaco Franco Sella, con molte affinità.
Obiettivi in divenire, “banco” delle iniziative sempre aperto, in vista e nella speranza di una svolta all’emergenza sanitaria che anche qui si brama. “Il filo comune – spiega la prima promotrice – che ci ha fatto nascere è la predisposizione di tutti noi all’attaccamento al territorio e le nostre radici che speriamo possano tornare in voga. Pensiamo anche a nuovi spunti di conoscenza, nuovo modi di fare turismo che vadano più in là dell’offerta termale, della sciata, dell’arrampicata, pensando a itinerari per chi viene a visitare Recoaro a 360 gradi e per intere famiglie, magari con qualcuno do noi giovani a guidarli per scoprire degli scorci meno noti ma preziosi”.
Tra le iniziative già intraprese e quelle portate a termine dal gruppo giovani, si annoverano una campagna di sensibilizzazione attraverso un video contro la violenza sulle donne (che si celebra il 25/11), l’originale servizio che offre una “chiacchierata intergenerazionale” con gli anziani del paese via telefono dopo una formazione adeguata con un referente (“Ti tengo compagnia” il titolo, in collaborazione con Grest e Protezione Civile), le interviste agli esercenti e commercianti di Recoaro che insegnano a preparare cocktails, ricette etc. Per dare loro visibilità e invitare i concittadini agli acquisti di vicinato. Collaborazioni varie sono in corso con il Comune e, come detto, con le attività della parrocchia locale, con tante idee per il futuro tra arte & bosco. E con il benvenuto a chiunque condivida la voglia di “rinverdire”, come si propone la linea verde appunto rappresentata dai giovani di casa, quel gioiello di natura e storia che Recoaro racchiude e che iconicamente rimanda al colore intendo dello smeraldo.
Per informazioni, è possibile contattare il gruppo via mail all’indirizzo di posta elettronica rekobaltgruppogiovanidirecoaro@gmail.com, oppure alla pagina Facebook o ancora sul profilo Instagram.