Dopo la mozione di sfiducia Branco si dimette: “Lega irresponsabile”
Bufera anche se non nevica, a Recoaro Terme, dove i cittadini dovranno tornare al voto in primavera, dopo solo un anno e mezzo dalle elezioni che avevano proclamato sindaco – con una lista appoggiata dalla Lega – Davide Branco.
Ieri (lunedì) infatti il primo cittadino ha fatto protocollare le sue dimissioni, dopo che il 13 dicembre, venerdì, sette consiglieri di maggioranza in quota Lega avevano depositato una mozione di sfiducia che avrebbe dovuto essere discussa nel prossimo consiglio comunale. Decisione che era seguita – a sua volta – alle dimissioni di quattro assessori lo scorso 19 novembre. Al centro della frattura fra il sindaco e la sua lista, il voto di Branco con le minoranze contro l’uscita dal sistema Sprar per accoglienza dei richiedenti asilo.
La mozione di sfiducia avrebbe dovuto passare in consiglio nel giro di 30 giorni, a norma di legge, ma Branco ha scelto di evitare questo passaggio, rimettendo fin d’ora nelle mani degli elettori la decisione su chi dovrà amministrare. “La mozione ha chiuso definitivamente la vita di questa amministrazione – ha spiegato l’ormai ex sindaco nella lettera con cui informava i consiglieri comunali della sua scelta – e, per evitare ulteriori vivaci discussioni, animosità, contrapposizioni e sentimenti negativi che non sarebbero utili al paese che invece deve ritrovare la su armonia e serenità”.
Il sindaco ha rimesso quindi il suo mandato nelle mani del Prefetto, chiamato ora a nominare un commissario prefettizio fino alle prossime elezioni, in primavera.
Consulente di istituzioni internazionali, docente, formatore ed esperto all’interno di programmi dell’Unione Europea, delle Nazioni Unite e della Banca Mondiale, Branco rimane vittima insomma delle stesse dinamiche di politicizzazione della vita amministrativa che già erano costate la carica ad un altro sindaco abituato ad orizzonti ben più ampi delle beghe della Conca di Smeraldo, l’alpinista Franco Perlotto (primo cittadini per soli tre anni, dal 2009 al 2012).
Recoaro Terme si conferma insomma terra difficile da governare, ma che avrebbe bisogno proprio di una buona amministrazione, dato i problemi cronici che la attraversano: spopolamento, difficoltà di valorizzazione dell’offerta turistica e dello straordinario patrimonio naturalistico su cui può fare conto. “La sfiducia dei consiglieri di maggioranza – spiega Branco al telefono – non ha ragioni ma peserà sullo sviluppo del territorio: avevamo molti progetti sulla rampa di lancio. Ho provato a creare una nuova giunta di coalizione formata da minoranza e maggioranza, ma mentre le minoranze hanno risposto affermativamente, la maggioranza non ha voluto neppure sedersi al tavolo per parlare. Hanno messo così in luce tutta la loro arroganza e irresponsabilità”.