Intervento di soccorso a Natale sul Carega: recuperato un 28enne “solitario”
Piccole Dolomiti deserte o quasi in giorni festivi di zona rossa, ma nemmeno nel giorni di Natale e in periodi di divieti le squadre di soccorso alpino del Veneto possono rimanere del tutto inoperose.
Di ieri infatti la notizia di un intervento complesso portato a termine sul massiccio del Carega, catena di monti sul confine trentino, vicentino e veronese, in soccorso di un “solitario” che aveva scelto il 25 dicembre per avventurarsi a quota 1.750 metri, con la neve a sovrastare strade e ambiente intorno e, per giunta, senza l’attrezzatura adatta per affrontare simili altitudini.
Si è così concluso attorno a mezzanotte l’intervento che ha visto impegnato ieri il team di soccorso alpino di Verona sul Carega a partire dal pomeriggio. Verso le 16.10 è scattato l’allarme per un escursionista bloccato dalla nevicata in corso nel bivacco invernale del Rifugio Pompeo Scalorbi, senza attrezzatura per rientrare o passare la notte e non più raggiungibile telefonicamente.
La richiesta di intervento è arrivata dal Soccorso alpino di Ala Trento, competente per territorio che avrebbe impiegato molto più tempo a salire a causa della strada della Lessinia impraticabile. Una squadra di sei tecnici è quindi partita con il fuoristrada e il carrello del quad per una missione fuori dal comune e “spettacolare” per quanto si evince dal corredo di immagini del salvataggio. Dopo essere riuscita ad arrivare fino al Rifugio Boschetto, ha lasciato un soccorritore alla jeep per fare da ponte radio con la base ed un secondo ha proseguito a bordo del quad trainando gli altri quattro con gli sci.
Il “gatto delle nevi” è riuscito ad avanzare nella neve fresca fino al Rifugio Passo Pertica a circa 1.500 metri di quota. Da lì i soccorritori hanno continuato la salita con sci e pelli di foca. Arrivati al Rifugio Scalorbi hanno trovato il ragazzo, 28 anni, di Verona, dentro il bivacco invernale. Stava bene, i soccorritori gli hanno fatto calzare dei ramponi e assieme a lui sono tornati fino al Pertica, dove l’escursionista è stato caricato sul quad che si è diretto subito al fuoristrada mentre la squadra rientrava con gli sci.
Il ragazzo è poi stato accompagnato alla sua macchina ed è rientrato a casa in autonomia, dopo aver ringraziato chi, di fatto, gli ha salvato la vita. Avrebbe anche “scansato” la sanzione per essersi allontanato dal proprio comune di residenza, senza motivo di necessità, in quanto non sono intervenute le forze dell’ordine.