“L’educazione civica non si fa con le note stampa”. Polemica nella Conca di Smeraldo
Il sindaco “moralizzatore”, il recoarese Giovanni Ceola che nei giorni scorsi ha rivolto un inedito e accorato appello a concittadini e turisti per non veder più cartacce, cicche a terra e cacche di cani ammucchiarsi nel centro storico di Recoaro, non va giù all’opposizione. Che ora va all’attacco di Ceola stesso: “L’educazione civica non si fa con i comunicati stampa, ma con l’esempio serio, concreto e duraturo nel tempo. Un buon tacer non fu mai scritto” criticano Sonia Benetti e Andrea Pianalto, del gruppo “Recoaro Cambia!”
“Fino a ieri – scrivono i due consiglieri comunali – era convinzione diffusa che Babbo Natale, col suo carico di doni e di buoni propositi, passasse il giorno di Natale. Invece a Recoaro passa il 10 dicembre e non porta più la barba bianca, ma veste giacca, cravatta e fascia tricolore e porta il nome di Ceola. Non porta più doni, ma suggerimenti sul vivere civile ai cittadini, che, si sa, un po’ come i bimbi piccini, necessitano di una guida “forte” e “sicura” che indichi loro la retta via! Con la pubblicazione dell’ultimo comunicato stampa (“cittadini, turisti, studenti, visitatori, abbiate più rispetto di questo paese”), il sindaco e l’amministrazione si ergono a “moralizzatori” e non perdono occasione per ricordare quanto siano in difficoltà a gestire la nostra Comunità. Del resto se in questi anni è stato fatto qualcosa di positivo, il merito non va certo a loro, ma a tutte le associazioni e alle singole persone che si sono spese per il bene comune e per ridare un minimo di dignità al nostro Paese, che vive un lungo periodo di declino. Pur condividendo il senso dell’appello, noi di “Recoaro Cambia!” siamo convinti che non si può fare educazione civica con un comunicato stampa, soprattutto non si può ricordare a cittadini e ospiti i propri doveri senza prima aver adempiuto ai propri.
E ci riferiamo a svariate mancanze della attuale amministrazione, la quale in quasi 5 anni di governo ha addirittura peggiorato dei problemi che erano già presenti sul territorio recoarese:
1. fermare il degrado in centro e in periferia;
2. curare l’arredo urbano e la pubblica illuminazione;
3. tenere in ordine le vie di comunicazione;
4. provvedere alle asfaltature nelle periferie;
5. assumere un operatore ecologico dedicato che si occupi della manutenzione e della pulizia di strade, vie e piazze.
Invitiamo quindi i nostri amministratori a provvedere a fare il proprio dovere prima di chiederlo agli altri: mai come in questo caso i sermoni non servono a nulla, ma sarà senz’altro più utile provvedere a dare l’esempio e assolvere ai propri compiti”.