Un recoarese da “Champions”: Orsato arbitrerà la finalissima europea tra Psg e Bayern
Verrà dalla sua bocca sia il fischio iniziale che aprirà le danze dei campioni, sia quello – e fatidico – dal suono triplice che sancirà la squadra vincitrice della Champions League 2020/2021. Sarà il vicentino doc Daniele Orsato, recoarese di crescita e proveniente dalla sezione arbitri di Schio, il direttore di gara designato dall’Uefa per lo scontro finale tra Paris Saint Germain e Bayern di domenica. Al 44enne veneto l’onore piazzarsi al centro del campo dello Stadio” Da Luz” di Lisbona (Portogallo) per dare il via all’ultimo atto della stagione più lunga della storia del calcio mondiale, a causa della pandemia.
Toccherà proprio Orsato, coadiuvato da una “squadra” tutta italiana, ad orchestrare la sfida con l’immancabile fischietto strumento del mestiere – e l’aiutino del Var – al posto della bacchetta ed eleggere chi tra Neymar (e soci della Ville Lumière parigina) e Lewandowski (e compagnia bavarese) trionferà nella Champions d’agosto.
“Impossibile nascondere che la notizia fosse nell’aria già da alcuni giorni – ci confida il presidente della sezione Aia di Schio, Michele Dalla Vecchia -, dopo l’uscita delle squadre italiane dalla competizione. La designazione è strameritata per un top class tra gli italiani come lui. Da parte mia – continua Dalla Vecchia con un pizzico di commozione che trapela dalle sue parole – sono felice perchè Daniele lo considero la faccia pulita dello sport, dell’Italia arbitrale per bene, persona integra e che non si piega mai e va avanti sempre per la sua strada. Un esempio per i giovani e i ragazzi e non solo per loro”.
Nato a Montecchio Maggiore nel 1975 (compirà 45 anni a novembre), l’allora giovanissimo Daniele Orsato abbandonò i calci al pallone da adolescente per indossare la “giacchetta nera”, scalando in breve tempo le categorie dal calcio giovanile e a quello dilettantistico per approdare poi quello professionistico in pochi anni. Nel 1992 il corso, a 17 anni di età, poi la serie di tappe bruciate in virtù di un talento subito individuato dai dirigenti e coltivato della sezione “Aldo Frezza” di Schio. Gruppo composto di valenti appassionati sportivi che si fregia oggi di un successo straordinario in seno all’associazione Aia, l’organo che riunisce tutti i fischietti tricolori, parte integrante della Federazione Italiana Giuoco Calcio.
In dieci anni appena l’approdo al calcio dei “Pro”, cominciando a viaggiare negli stadi di tutta Italia, in serie C. Del 17 dicembre 2006 il debutto in serie A italiana (in Siena-Atalanta 1-1), accrescendo affidabilità ed esperienza fino a conquistarsi un nuovo balzo, stavolta fuori dai confini nazionali, dopo un triennio appena. Con oltre 200 gettoni in serie A ha di recente sorpassato le presenze del bassanese Gigi Agnolin, icona tra i direttorei di gara veneti. Arbitro internazionale dalla fine del 2009, dopo un decennio ai massimi livelli mondiali è arrivata la consacrazione definitiva, proponendosi come miglior interprete di sempre in Veneto.
Sarà festa grande dunque a Recoaro Terme per il proprio concittadino illustre e a Schio tra gli associati, tutti pronti a tifare per un campione nel suo genere, al cospetto di tanti campionissimi del calcio europeo. Molti gli amici e conoscenti verosimilmente incollati al televisore a tifare per un arbitro, una volta tanto. “Non ha mai perso il contatto con le sue origini e la nostra sezione arbitri – conclude il presidente -, con la sua presenza alle riunioni e sempre pronto a dare una mano ai ragazzi. E’ una soddisfazione immensa per noi tutti oltre che per lui, e per i dirigenti che prima di me lo hanno seguito, i miei predecessori Levato, Spillare, Tagliapietra, Zenere e Maino in particolare. Una persona splendida che merita davvero ciò che ha ottenuto nella sua carriera di arbitro”.