Rubò il portafoglio dallo zaino a una studentessa: 6 mesi (sospesi) per la manolesta
Il furto del portafoglio ad una coetanea avvenuto su un mezzo pubblico costa – ma solo sulla carta per ora – una condanna di 6 mesi a un giovane ragazzo di nazionalità indiana residente a Recoaro Terme.
Sul piano pratico, invece, dopo la sospensione della pena per il 21enne – K.D. le iniziali – non cambierà pressochè nulla e godrà di fatto di una sorta di bonus con la giustizia. Che rimarrà valido in maniera condizionata solamente nel caso rigasse dritto da qui al futuro prossimo.
Il protagonista della vicenda di cronaca locale verrà al massimo inserito nella ben poco edificabile lista dei pregiudicati per reati minori. Era lui il ladruncolo che nel mese di ottobre del 2017 mise a frutto le sua destrezza in modo illecito, sottraendo un portamonete dallo zaino di una studentessa di Cornedo, subito accortasi dell’ammanco. In aiuto di quest’ultima intervennero i controllori di Svt, che fermarono il presunto responsabile. Le indagini successive portarono a presentare indizi ritenuti validi ed esaurienti nei confronti dell’allora 18enne, che scelse come vittima del furto una coetanea con l’intento di intascarsi soldi facili e magari farla franca.
A distanza di quasi tre anni da quell’episodio di microcriminalità la giustizia vicentina ha concluso il suo corso, dunque, arrivando alla sentenza che ha giudicato colpevole il giovane di origini asiatiche. Nei primi giorni dell’autunno del 2017 con una certa abilità era riuscito a sfilare il portafoglio dallo zaino della vittima, mentre entrambi si trovavano a bordo di un autobus della linea Stv. Un bottino di poche decine di euro costato in seguito il grattacapo di un processo, concluso in questi giorni con la sospensione condizionale della pena, come riportato nelle pagine di cronaca giudiziaria del Giornale di Vicenza.
Una formula che ha sancito la colpevolezza del giovane recoarese d’adozione e che gli ha comminato una pena tenue che verrà saldata solo in caso commetta altri atti illeciti. L’episodio contestato si verificò nel territorio di Valdagno, nei pressi della stazione delle autocorriere. In quell’occasione l’allora 18enne fu notato da qualcuno e tentò, stavolta con scarsa astuzia, di sviare le indagini fornendo un nome inesistente al personale di controllo di Società Vicentina Trasporti. Furono proprio i dipendenti dell’azienda vicentina a smascherarlo, chiamando in causa le forze dell’ordine per poi procedere con la denuncia.