Storie di bontà: l’azienda Carlotto festeggia 100 anni
Quella del liquorificio Carlotto di Valdagno, entrato a fa parte dei Locali Storici d’Italia nel 1998, è una storia che fonda le propri radici un secolo fa e che ancora oggi vive di sapere artigianale, qualità e antiche ricette tramandate di padre in figlia. Ognuna delle circa 25 mila bottiglie prodotte ogni anno è il racconto di uno spirito di famiglia, lo stesso che da cento anni guida l’azienda e che è rimasto inalterato nel tempo. Aperta dai discendenti dei liquoristi viennesi Potepan, è un’istituzione vicentina che conserva intatto lo stile del fine Ottocento di “bottega da vino”, con le antiche botti. E’ meta da sempre di appassionati del buon bere per la sua fine produzione che va dal Rosolio, allo Zabaione, all’Amaro ‘900 d’ispirazione austro-ungarica.
A condurre l’azienda oggi troviamo la signora Daniela, rappresentante dell’ultima generazione di maestri del gusto ed erede delle antiche ricette tramandate prima dal nonno Girolamo e poi dal padre Giuseppe e dalla madre Nives che oggi festeggiano con orgoglio insieme alla figlia. E’ da considerarsi un’azienda decisamente in rosa perché l’80% del personale è donna.
“Non abbiamo realizzato completamente fino a che non è arrivato, il 2019, il fatidico anno delle cento candeline – esordisce Daniela – “Carlotto” lo definirei un tempio: se provo ad estraniarmi, a pensare solo a quello che sento quando entro nel locale storico e ne assaporo il profumo, mi sento a casa. Non a casa mia, ma nella casa di tutti. Quel bancone ha visto passare tante generazioni e tante persone, di qualsiasi età, ceto, professione. Persone con le quali ho scambiato tantissime parole e scoperto infinite curiosità. Nell’arco di cento anni in quel posto molte hanno cambiato la loro vita. Era ed è luogo di ritrovo di ogni tipo: per affari, in occasione del mercato e per condividere momenti della propria vita. Il nonno mi raccontava come gli operai della Marzotto arrivavano a piedi anche da Durlo, tutte le mattine. La mescita apriva allora già alle quattro. Gli uomini sostavano lì, sorseggiavano un bicchiere di vin santo, vi imbevevano un biscotto e poi si avviavano per entrare dai cancelli della grande fabbrica. Il nostro locale è stato anche occasione di pausa, di incontri. Sono nate unioni e ci sono state persone che sono tornate a distanza di oltre mezzo secolo ritrovando ancora il luogo che ricordavano da piccoli”.
La conduzione familiare e al tempo stesso artigianale è il motore dell’azienda valdagnese da cento anni, due capisaldi dai quali prima il nonno, poi il padre e ora Daniela non se ne sono mai allontanati: nulla e nessuno, infatti, è mai riuscito a trasformare l’arte della famiglia Carlotto in qualcosa di meccanico, rivolto solo alla produzione e ai numeri. “Preferisco scegliere la via della qualità, sulla quale abbiamo raccolto successi di cui possiamo andare orgogliosi e che non erano poi così scontati”.
L’azienda vicentina è sinonimo anche di socialità e relazioni. “Sì certo, e in cima alla lista dei ricordi ce n’è uno che insieme a mamma Nives e papà Giuseppe ricordo con particolare orgoglio e che di socialità e relazione ne è proprio l’esempio: l’incontro nel 1980 con l’indiscusso fondatore della “nouvelle cuisine” Gualtiero Marchesi. È arrivato una domenica, il locale era chiuso e siamo entrati dal retro. A quel punto lui si reca nello spazio davanti al bancone esclamando: “Eh no! Io devo entrare da fuori, come fa una persona normale.” Alzate le saracinesche, allora, disse: “Devo entrare da qui, perché è da qui che si vede la storia.” La soglia di pietra consunta che resiste all’ingresso è sempre la stessa che ha visto passare tutte queste persone nei nostri cento anni di storia”.
Per celebrare questo importante traguardo l’azienda ha deciso di confezionare per il 2019 un ricco cartellone di appuntamenti per raccontare questa storia, che si intreccia con il territorio e le persone, e che della stessa sono state e sono parte. Il calendario è presentato ufficialmente il 9 marzo all’interno del locale storico in Via Garibaldi, 34.
“Il nostro marchio è cresciuto e si è sviluppato senza mai perdere di vista il legame con il territorio – prosegue Daniela – e per questo abbiamo voluto coinvolgere in questo programma realtà dinamiche e di qualità, con un buon tasso di gioventù, che di questo territorio sono l’espressione oggi più bella. Con loro toglieremo un pò di polvere dalle nostre bottiglie centenarie e magari riusciremo a dare un nuovo lustro a dei prodotti che in un secolo sono arrivati sulle tavole di tutto il mondo, nelle cucine di grandi chef, come sulle tavole di regnanti europei o presidenti americani. Il tutto sempre difendendo le antiche tradizioni, le produzioni artigianali e senza cedere alle tentazioni della grande distribuzione. Forse è proprio questo a renderci ancora unici oggi”.
Si parte il 18 aprile all’interno del Locale Storico a Valdagno con “A scuola di cocktail“, un viaggio esperienziale e formativo nel mondo dei cocktail, per conoscere nuovi stili di preparazione di pre-dinner e after-dinner. L’11 maggio sarà poi organizzato un press tour dedicato a giornalisti del settore enogastronomico. A loro sarà riservata un’immersione nella realtà Carlotto e nel contesto della valle dell’Agno per vivere storia, cultura e territorio, in collaborazione con ProValdagno e con il patrocinio del Comune di Valdagno.
Il 15 giugno, a Palazzo Festari, si andrà in scena con la compagnia teatrale vicentina La Piccionaia alla quale sarà affidato il racconto della famiglia Carlotto con la sua storia centenaria e le scelte coraggiose, una realtà che mantiene la dimensione artigianale e dà importanza alle relazioni. Il 5 ottobre sempre nella cornice di Palazzo Festari si terrà la presentazione del libro curato dal prof. Valerio Bigano, interamente dedicato al centenario. Per l’occasione sarà proiettato anche il nuovo video aziendale della Wannaboo Video Productions, casa di produzione video attestata tra Valdagno e Milano e recentemente premiata con il Delfino d’argento al Cannes Corporate Media & Tv Awards. Sarà allestita inoltre una mostra storica fotografica e verrà proposta una degustazione al buio, realizzata in collaborazione con l’Unione Ciechi di Vicenza e Verona.
A corredo delle iniziative troveremo anche alcuni progetti che si articoleranno nel corso dell’interno anno. Tra maggio e settembre sarà lanciato sui principali canali social un concorso che premierà le più originali e simpatiche interviste che raccontano aneddoti e pezzi di vita legati al mondo Carlotto. Ma il centenario del liquorificio è stato inoltre occasione per rinvigorire una rete locale che, grazie anche a energie giovani, si sta trasformando in un potente veicolo di promozione non solo per i prodotti Carlotto, ma per un intero indotto territoriale che ruota attorno all’enogastronomia. Ha preso così vita il progetto “Contaminazioni” nel quale sono confluiti diversi locali della valle dell’Agno con le proprie rielaborazioni di cocktail, piatti e dolci a base dei liquori Carlotto. Ne esce così un ricco menu che sarà possibile degustare spostandosi da un locale all’altro, scoprendovi dietro la passione e la ricerca che gli autori hanno saputo infondere nelle ricettazioni dedicate.
Il 2019 riserverà ancora altre sorprese, dal coinvolgimento attivo di alcuni istituti superiori e centri di formazioni della vallata, in primis l’alberghiero P. Artusi di Recoaro Terme, il Liceo G.G.Trissino di Valdagno e il CFP di Trissino, ad alcune proposte rivolte a pubblici specifici.