Caso Pfas-Miteni, incontro a Roma. Il presidente della Provincia Nardin guida la delegazione
La questione “Miteni” nel dettaglio e il “caso Pfas” che coinvolge Ovest e Basso Vicentino come tema generale con le ripercussioni ambientali sul territorio in termini di inquinamento e rischi per la salute, ha preso la strada di Roma. E’ di ritorno dalla capitale la delegazione vicentina capitanata da Andrea Nardin, dopo due intensi giorni di incontri e discussioni inaugurate negli uffici del Ministero dell’Ambiente.
Il presidente della Provincia di Vicenza e altri esponenti di Comuni, Regione e tecnici in diversi ambiti sono stati ricevuti da Gilberto Pichetto Fratin nelle giornate di martedì e mercoledì per affrontare in realtà più temi di interesse del territorio vicentino. Tra questi, spiccava proprio il sito dell’ex stabilimento chimico di Miteni a Trissino, la cui fase di bonifica è in corso dopo la dismissione aziendale, pesantemente contaminato da Pfas e su cui dunque sono in corso le graduali operazioni di messa in sicurezza ambientale.
“A promuovere l’incontro – specifica una nota della Provincia – con il ministro Pichetto Fratin accompagnato dal viceministro Vannia Gava sono stati il Comune di Trissino e la senatrice trissinese Erika Stefani. Presenti tutti i gradi di governo: il Comune con il sindaco Davide Faccio, la Regione Veneto con l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin, la Provincia di Vicenza con il presidente Nardin accompagnato dal consigliere provinciale all’ambiente Matteo Macilotti, il segretario generale della Provincia di Vicenza Giuseppe Sparacio e il dirigente dell’Avvocatura della Provincia Paolo Balzani”.
“L’incontro è stato proficuo – commenta Andrea Nardin- perché la questione Miteni è ora sul tavolo della massima autorità politica in tema ambientale, come è giusto che sia per una delle peggiori contaminazioni ambientali mai avvenute in Italia. Ministro e viceministro ci hanno assicurato sostegno nella gestione delle operazioni di messa in sicurezza e di bonifica del sito, un’attenzione doverosa ad un’area che ha pagato e sta ancora pagando un prezzo molto alto in termini ambientali e sanitari”.