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C’era una cordata di vicentini, sulla Marmolada, e fra questi due delle tre vittime già identificate: Paolo Dani di Valdagno e Filippo Bari di Malo. La provincia di Vicenza sta tributando infatti un contributo di vite altissimo alla disgrazia avvenuta ieri pomeriggio sul massiccio delle Dolomiti.
A fornire i nominativi di Paolo e Filippo, secondo quanto raccolto dal Cai di Malo, sarebbe stato il 27enne di Barbarano Mossano rimasto ferito e ora ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Con loro non è ancora chiaro se ci fossero un’altra persona o addirittura due. La terza vittima identificata è Tommaso Carollo di Thiene. Erano invece saliti per conto proprio la coppia di Tezze sul Brenta: lui, Davide Miotti, guida alpina e titolare di un negozio di articoli per la montagna, per tutto il giorno è stato dato per identificato ma in realtà non vi sarebbe ancora l’ufficialità; lei, Erica Campagnolo, è fra i dispersi di cui non è stato trovato ancora il corpo.
A Valdagno la comunità è sconvolta per la morte di Paolo Dani: 52 anni, guida alpina, già capostazione del Soccorso alpino, era uno scalatore prudente ed esperto. Lascia la moglie e una figlia di 14 anni. Molto preparato, cordiale, semplice nei modi, ironico, in vallata era un’istituzione. “Una triste notizia, che ci lascia sgomenti e che colpisce l’intera comunità valdagnese all’interno della quale Paolo era molto conosciuto e apprezzato. In questo momento di dolore non possiamo che stringerci attorno alla famiglia e a tutti i suoi cari”. Commenta così la sua morte il sindaco di Valdagno, parlando a nome di tutta l’amministrazione comunale. Per rispetto della famiglia e in attesa di aggiornamenti, Giancarlo Acerbi preferisce non rilasciare ulteriori dichiarazioni: “Continuiamo a seguire con grande apprensione le notizie che arrivano dalla Marmolada – aggiunge – e il nostro pensiero va a tutte le persone coinvolte in questo tragico episodio”.
Riporta un post del Soccorso Alpino veneto sulla sua pagina Facebook:”Come può una tragedia già immensa diventare ancora più grande? A noi sta succedendo questo. Sulla Marmolada ha perso la vita anche il nostro Paolo Dani. Dal 2012 al 2020 Paolo è stato a capo del Soccorso alpino di Recoaro – Valdagno, dove era già vicecapo, era tecnico di elisoccorso nella base di Verona dal 2003, istruttore regionale dal 2006, era guida alpina. Paolo era molto altro. Non riusciamo a crederci. È tanto dura realizzare che non ti rivedremo. Non ci dimenticheremo mai di te. E ti penseremo sempre con il sorriso”.
Moltissimi i ricordo presenti sui social, dato che Dani aveva avvicinato e alla montagna e formato schiere di appassionati. Il più significativo è quello di un grande alpinista ed ex sindaco di Recoaro Terme, Franco Perlotto: “Di solito non scrivo nulla. Ma Paolo Dani era persona di spessore e di grande stima da parte mia. Collega guida alpina nonché capo del soccorso alpino. Una tragedia immane senza senso. Un bacione immenso Paolo. Ciao”.
“Ciao Paolo – scrive un amico su Facebook – ho avuto la fortuna di conoscerti qualche anno fa, grazie a te ho provato l’arrampicata, le cascate di ghiaccio, la salita di un vajo, numerose ciaspolate e serate in rifugio. Che dire…. Eri una persona speciale, umile, altruista, un gran professionista, con il sorriso stampato. Ti porterò sempre nel mio cuore, e come eri solito dire oro, puito, benon! Un forte abbraccio ai tuoi cari. Ciao Paolino”.
“Grande alpinista ma soprattutto un signore come persona – scrive un altro -, la grande professionalità accompagnata da un enorme semplicità e umiltà ti rendevano unico. Le parole semplici nei momenti giusti ce le avevi tu: tira, oro, benon. Ma lasciami usare la mia preferita concludendola: ‘adesso facciamo due parole’ “.
“Proprio tu che due giorni fa ricordavi di essere cauti sui ghiacciai, proprio tu che vivevi la montagna con prudenza, con moderazione, tu che mi/ci hai insegnato tanto. Spero che gli ultimi istanti siano stati lievi, spero che coloro che erano con te si siano sentiti al sicuro, quella sicurezza che solo tu riuscivi a infondere”.
“Una tristezza infinita – scrive un altro utente, del Soccorso alpino – per una tragedia tanto grande, una perdita enorme per tutti. Consola sapere che quello che hai fatto e quello che ci hai trasmesso rimarrà per sempre. Ecco, negli interventi e nelle manovre che andremo a fare ci sarà sempre un pezzo di te. Ciao Paolo, un abbraccio alla tua famiglia e a tutte le famiglie che ieri hanno perso i loro cari. Fai un buon viaggio”.
Dani nell’ottobre scorso si era messo a disposizione anche per le riprese in parete del docufilm sulla vita dell’alpinista Gino Soldà. “Le riprese in parete – fu scritto allora in un post della pagina Facebook del film – hanno messo a dura la prova la troupe. Un mix di adrenalina, sforzo fisico e vertigini, che ha esaltato la loro professionalità. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una figura fondamentale: Paolo Dani, una guida alpina che ci ha fatti sentire al sicuro come un ‘angelo custode’ “.