Autonomia, la Corte Costituzionale dichiara inammissibile il referendum. Zaia: “Avanti tutta”
La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni. Ad emettere la sentenza sono stati gli attuali undici giudici (su quindici) della Corte Costituzionale.
Alla base della decisione della Consulta, il fatto che “l’oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari”, il che “pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”. Inoltre “il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull’autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull’art. 116, terzo comma, della Costituzione; il che non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale”. Così un comunicato stampa della Consulta, mentre la sentenza vera e propria sarà depositata solo nei prossimi giorni.
Come ricorda l’Ansa, la Consulta si era già espressa il mese scorso in merito alla cosiddetta ‘legge Calderoli’, sottolineando – ai fini di compatibilità costituzionali – la necessità di correzioni su sette profili della stessa legge: dai Livelli essenziali di prestazione (Lep) alle aliquote sui tributi.
Zaia: “Avanti tutta!”
“Per la seconda volta, la Corte Costituzionale conferma tutta la propria autorevolezza sulla questione dell’autonomia. La prima volta con la sentenza relativa al ricorso contro la Legge Calderoli, in cui ha analizzato il merito della legge, fornendo alcune indicazioni per apportare correttivi, pur confermandone la piena legittimità. Oggi, con questa nuova sentenza, la Consulta mette fine alla vicenda referendaria con l’assoluta imparzialità che deve esserle propria. Questo pronunciamento contribuisce a chiarire ogni dubbio sul percorso dell’autonomia, che continuerà a svilupparsi nel pieno rispetto della Costituzione, delle indicazioni della Consulta e del principio di Unità nazionale, mantenendo al centro i valori di sussidiarietà e solidarietà”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la notizia che è stato riconosciuto non ammissibile il quesito referendario per l’abrogazione della Legge dell’autonomia differenziata. “Questa sentenza – prosegue il Governatore – ci consente di lavorare con maggiore serenità e auspico che diventi un’occasione per avviare un dialogo costruttivo e porre fine agli scontri. La Corte, infatti, ha definitivamente chiuso il capitolo delle dispute referendarie, permettendo di guardare al futuro con maggiore fiducia e determinazione. Ora, verso l’autonomia differenziata è necessario premere il piede sull’acceleratore per una stagione di novità ed efficienza per il Paese. Per quanto ci riguarda, come Veneto, il lavoro non è mai smesso nella certezza e la consapevolezza che le nostre aspirazioni erano in piena aderenza con la Carta fondamentale della Repubblica. Ora continueremo con ancora più slancio per questa riforma che sarà utile non a qualche regione ma a tutte. Il Veneto ne è certo ed è pronto a proporsi come modello, sulla scorta delle esperienze e degli studi portati a termine fino ad oggi. Questo è il momento di guardare avanti con maggiore serenità in un percorso fondato sul dialogo”.